“È il minuto numero dieci del primo tempo. Fares se ne va sulla sinistra e mette in mezzo un cross perfetto per la testa di Toni, ma su quel pallone purtroppo c’è impressa a caratteri cubitali la «B» che è anche l’iniziale di Belec. L’aitante portiere emiliano conserva lo zero a zero e quell’episodio avrà la sua importanza per tutto il match. Un po’ come la doppia parata di Sorrentino su Pazzini, la traversa di Sala a Milano sullo zero a zero con l’Inter, l’errore di Rafael su Florenzi o a Frosinone…Schizzi qua è là di una tela grigia e di poco valore: la tela del Verona 2015/1016. Segnali negativi, segnali di B. Toni scuote il capo ed esordisce così:« Forse avrei potuto colpirlo meglio, ma altre volte ho fatto gol. Lui è stato bravo, ma stiamo parlando di niente. Quest’anno va così. È un’annata disastrosa, ma anche dagli anni brutti si può imparare qualcosa, magari per ripartire alla grande. Sono due anni che sono qui, voi avete sofferto in campionati minori, ma bisogna sempre avere dignità. Noi abbiamo fatto una figura, una figura… Dai non fatemelo dire, l’avete capito. Non si possono gettare al vento gare come con la Sampdoria, il Palermo e il Carpi. Senza nulla togliere agli emiliani, ma erano più scarsi di noi, eppure hanno vinto». Il tono di Toni, perdonateci il gioco di parole, si fa duro e accusatorio:« dobbiamo avere lo stesso rispetto per tutte le squadre, perchè loro ora sono salvi e noi invece sempre più giù». Qualcuno forse dopo la vittoria sul Chievo, era stato troppo ottimista.«Questo non lo so e non m’interessa» prosegue il capitano, « so soltanto che bisogna andare al campo e lavorare bene fin dal martedì. Dobbiamo essere professionisti, questo meritano i nostri tifosi, che ci hanno fischiato ed hanno tutte le ragioni di questo mondo. C’è modo e modo di retrocedere…».La B purtroppo è sempre più vicina e l’aria che si respirava ieri negli spogliatoi del Verona era pesante:«Non so, se è finita» commenta sconsolato Toni, « possiamo vincerle anche tutte e otto, ma finchè non c’è la matematica che ci condanna abbiamo il dovere di provarci. È il momento più brutto e triste della mia carriera. Abbiamo fatto una figuraccia, avevamo la possibilità di restare agganciati al sogno salvezza ed invece abbiamo sbagliato partita. Non puoi sempre andare sotto, recuperare e pareggiare. Se siamo ultimi dall’inizio del campionato ci sarà un motivo. All’inizio c’erano degli infortuni, ma è un bel po’ di domeniche che ci siamo tutti. Chi gioca e chi va in panchina. Avremmo dovuto dare di più ed invece niente». Il capitano che non usa mezze misure.« La serie A per il Carpi è un sogno» prosegue Toni, «invece da noi qualcuno pensa che la massima categoria sia dovuta. Penso che ieri al Bentegodi l’abbiamo capito. Se non corri e lotti, non meriti la serie A. Ci sono dei giocatoridell’anno scorso e altri che sono arrivati quest’anno. Sono successe delle cose negative e l’anno prossimo non è detto che questi giocatori possano essere ancora in A. Tutti abbiamo cannato. Prima era colpa di un allenatore, ora di questo allenatore. Non è così, credetemi. La colpa è di tutti, nessuno si salva. Con Mandorlini abbiamo fatto male, ma c’erano tanti infortuni. Con Delneri avevamo la possibilità di recuperare e non l’abbiamo fatto. Ci sono giocatori che hanno poca personalità o poco carattere questo non lo so»”. Questo quanto si legge sull’edizione odierna de “L’Arena di Verona”.