L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” si sofferma sull’Arabia Saudita che ha messo gli occhi sulla Premier.
Anche l’Arabia Saudita si candida alla conquista di Liverpool e United messi in vendita dalle rispettive proprietà americane. Lo ha fatto il ministro dello sport Abdulaziz bin Turki dichiarando alla BBC l’auspicio che gruppi privati sauditi investano in club della Premier. Un anno fa il fondo sovrano PIF (Public Investment Fund) ha acquisito il Newcastle e vuole portarlo ai vertici: con oltre 100 milioni di acquisti nell’ultima sessione di mercato le Magpies sono oggi terze nella classifica di Premier.
In un’intervista al Times il ministro saudita ha escluso interventi diretti del governo, riferendosi piuttosto a investitori privati il cui concetto in Arabia Saudita è piuttosto vago. Secondo Abdulaziz sarebbe infatti estraneo al governo saudita pure PIF che gestisce 620 miliardi di dollari di risorse provenienti dallo sfruttamento delle risorse petrolifere nazionali ed è sotto la direzione del Consiglio per gli Affari dello Sviluppo Economico, presieduto dallo stesso sovrano Mohammed bin Salman. Che PIF acquisti altri club inglesi è da escludere perché la doppia proprietà è vietata dalla FA e dall’Uefa. Che altri operatori del paese entrino nel capitale di Liverpool o United è del pari improbabile, essendo arduo ritenere altre società saudite indipendenti dal governo o prive di collegamenti con lo stesso PIF.
Non sarà semplice né automatico ottenere l’assenso del governo a un’operazione del genere. Già Pif-Newcastle richiese una lunghissima gestazione perché l’attenzione sull’ingresso di capitali arabi in UK è molto alta. Inoltre, la drammatica fine del giornalista Khashoggi, sequestrato e ucciso all’interno dell’ambasciata saudita a Istanbul, ha acceso un faro sui diritti umani e la democrazia nel regno saudita. In passato, mostrando grande attenzione all’integrità della Premier, il governo UK scese in campo contro la Superlega obbligando i club coinvolti a uscirne. Pare difficile che accetti una colonizzazione del suo campionato con l’acquisizione di brand globali come United e Liverpool, più esposti del Newcastle. L’interesse degli arabi per il calcio non deve stupire, soprattutto verso la prima lega al mondo e club con storie ultracentenarie. La strategia dei fondi sovrani è trovare impieghi delle risorse nazionali da cui estrarre cassa tra decenni, quando le risorse petrolifere saranno esaurite, costruendo una base economica non legata ai combustibili. Perciò ricercano marchi che esisteranno tra 50 o 100 anni. Iniziò molti anni fa il Qatar acquistando il leggendario Harrod’s ma Liverpool e United avrebbero le caratteristiche richieste.