Ignazio Arcoleo, ex allenatore del Palermo, tramite la “Gazzetta dello Sport” fa la sua solita analisi sul Palermo e sul prossimo avversario dei rosanero. Prossimo avversario che sarà il Pescara che al momento occupa il primo posto in classifica nel campionato cadetto. Questo quanto si legge sul quotidiano:
“Affrontare il primo dei tre big match che attendono il Palermo: domenica c’è la capolista Pescara, poi Verona e Benevento. I risultati lusinghieri hanno avuto l’effetto di alzare l’autostima dei singoli e la convinzione di avere mezzi e qualità per centrare la promozione diretta. La squadra ha sfruttato al massimo, con lucidità e cinismo, la sofferenza degli avversari nei minuti finali, centrando vittorie importanti. Stellone ha fatto un turnover razionale, con relativi cambi di modulo, per gli impegni ravvicinati. Ora dovrà fare scelte ponderate per mettere in campo un undici in grado di scardinare prima le difese avversarie. Non sempre si potrà sperare negli ultimi minuti per trovare i gol vincenti. Questa settimana sarà fondamentale per memorizzare gli schemi offensivi, per incrementare la velocità e l’imprevedibilità del gioco, mantenendo i reparti corti e compatti per garantire le chiusure preventive, visto che il Pescara gioca un calcio offensivo con un’organizzazione di squadra abile a sfruttare errori di posizionamento degli avversari. C’è stato poco tempo per affinare i meccanismi, ma è arrivato il momento delle scelte definitive per trovare una formazione tipo, alla quale adattare gli innesti di livello che il tecnico ha in panchina. Il Pescara di Pillon adotta un 433 imperniato su giocatori esperti come Campagnaro e Del Grosso in difesa, Memushaj e Brugman a centrocampo, abili a guidare giovani di ottimo livello: Antonucci, Mancuso e Del Sole, per citarne alcuni. Le catene di gioco composte da Balzano, Memushaj e Marras, sulla destra e da Del Grosso, Machin ed Antonucci sulla sinistra giocano col dai e vai in sovrapposizione per andare al cross per Mancuso. Mentre Brugman dà fluidità e razionalità alla manovra. Pillon oltre ad aver ereditato una squadra ricca di cultura zemaniana, ha avuto il tempo per curare i dettagli per perfezionare il sistema di gioco. Il Palermo ha vinto le partite in trasferta perché ha trovato squadre che volevano imporre il gioco, ma ha avuto più difficoltà al Barbera contro avversari schierati dietro la linea della palla. Contro il Pescara, votato al gioco offensivo, si potranno trovare spazi e tempo di gioco per fare gol e conquistare il primato”.