“Il modo in cui il Palermo ha strapazzato il Carpi ha messo in evidenza una prestazione ricca di valori tattici, tecnici e morali. Stellone è stato bravissimo nella gestione dello spogliatoio e sta mantenendo fede alle regole e agli impegni presi con i giocatori che vogliono sentirsi protagonisti di una stagione vincente. Supportato dal suo d.s. Foschi, uno che conosce bene le dinamiche psicologiche all’interno di un gruppo, ha messo in atto un turnover sapiente per creare un clima di euforia, di entusiasmo e di sana concorrenza negli allenamenti, necessario alla creazione della mentalità da numeri uno. Il tecnico, essendo stato un bravissimo attaccante, è entrato nella mente di Nestorovski, Moreo e Puscas creando una straordinaria empatia e lo si intuisce dal modo in cui si muovono in campo. I loro volti, le movenze e gli atteggiamenti sono saturi di aggressività e determinazione e danno la carica ai compagni, perché anche le vecchie volpi come me, che hanno calcato tantissimi campi e ne hanno viste di tutti i colori, possono rimanere coinvolti da tanto agonismo ed entusiasmo. Il reparto avanzato è l’elemento trainante della squadra. Non è un caso che, soprattutto in trasferta, il Palermo vada a segno con una certa facilità e lo faccia con una ferocia implacabile. La strada intrapresa è quella giusta, ma il cammino è lungo e tortuoso. Nella vita come nello sport, il difficile non è tanto arrivare in alto, ma il saperci rimanere. Questo secondo posto a una lunghezza dalla vetta adesso va difeso e migliorato. E i presupposti ci sono tutti. Perché non è una casualità se la squadra diventa più prolifica quando Stellone sguinzaglia sulle ordinate difese avversarie il suo plotone di punte e trequartisti, assatanato nella ricerca del gol, convoglia e sano altruismo così com’è accaduto a Carpi. La prossima partita interna contro il neopromosso Cosenza sarà una ghiotta occasione per gli attaccanti, Nestorovski su tutti, per continuare a segnare e conseguire il primato. A condizione che scendano in campo con l’atteggiamento giusto per emozionare chi ama questa maglia. Perché questo modo di interpretare le partite ben si addice al carattere sanguigno dei tifosi palermitani che adesso non si potranno più esimere dal frequentare lo stadio. Perché vedendo le partite dalla tribuna di questo Palermo ti senti partecipe e protagonista del risultato finale. E’ un peccato non andare a sostenere chi coinvolge in questo modo”. Questa l’analisi di Ignazio Arcoleo, ex allenatore del Palermo, a la “Gazzetta dello Sport”.