“La prima sfida da capolista solitaria. Il Palermo va Pescara per difendere il primato contro un avversario che non ha ancora metabolizzato il lavoro e la filosofia di gioco di Zeman, tant’è che ha perso le ultime due gare, subendo tre gol a partita. Consapevole del fatto che il campionato si vince in primavera, Zeman lavora sodo sulla forza esplosiva, sulla velocità di esecuzione degli schemi offensivi e sul pressing estremo per chiudere l’avversario nella propria metà campo tenendo la sua difesa molto alta fino alla linea mediana col portiere fuori dalla sua area di rigore pronto a rigiocare con i piedi. Sarà un confronto tra due filosofie di calcio diverse ma ugualmente vincenti. Il gioco di Zeman è caratterizzato dalle sovrapposizioni dei terzini con le ali per allargare il fronte d’attacco, con le entrate degli esterni offensivi verso la portaavversaria per innescare i tagli vincenti dei compagni. Un 4-3-3 basato su tre catene di gioco che lavorano in spazi brevi quando operano in pressing per poi aprirsi in velocità negli spazi, una volta recuperata la palla. Per mettere in atto questo gioco dal ritmo intenso e spasmodico occorrono giovani di buon livello, disposti a fare grandi rinunce per sostenere durissimi e stressanti allenamenti giornalieri. Credo di non sbagliare se dico che Zeman non ha mai cambiato modulo e filosofia di gioco, a differenza di tanti altri colleghi che si adeguano alle caratteristiche dei giocatori e alle problematiche della squadra. Tedino, invece, ha dimostrato che si possono ottenere ottimi risultati cercando di sfruttare le caratteristiche dei singoli calciatori con un modulo volto a creare una difesa imperforabile, ben protettada un centrocampo forte nel contrasto e rapido nella ripartenza, delegando all’estro ed alla forza dei singoli attaccanti l’azione offensiva, dal momento che non ha potuto lavorare sempre con tutti gli effettivi. Il suo compito è stato molto più difficile e i risultati migliori, ma il mio amico Zeman risalirà la classifica e andrà in serie A con Tedino. La contrapposizione dei due moduli diversi, le forti motivazioni dei giocatori e la differente filosofia tattica fra le due squadre daranno vita a un incontro spettacolare che va seguito con interesse e passione. Vorrei concludere con una parentesi su Posavec: sta facendo grandissimi progressi, è giovane, esuberante e istintivo, va capito, sorretto e corretto in questa sua crescita”. Questa l’analisi di Ignazio Arcoleo riportata dall’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport”.