L’analisi di Ignazio Arcoleo: “Palermo, serve «a cazzimma». Troppi punti persi nel finale di gara”
“Il pari di Novara ha detto che i cali di tensione nei minuti finali possono compromettere un potenziale tecnico e tattico adeguato per centrare la promozione diretta in Serie A. Perdere due punti così, per giunta in superiorità numerica, fa rabbia. Alla squadra, Tedino ha dato tantissimo sul piano dell’organizzazione tattica e sulla ricerca della fluidità del gioco: non gli si può chiedere pure di entrare in campo per guidare le teste dei suoi giocatori. E’ un aspetto questo che denota una lettura errata delle partite da parte della squadra, ritenendole già concluse prima del tempo. Manca quella che in Campania chiamano «cazzimma», termine che indica furbizia e opportunismo al fine di evitare che gli avversari possano avere dei recuperi pericolosi. Basterebbe congelare o spezzettare il gioco nei minuti finali; andare verso la bandierina del calcio d’angolo e altri piccoli accorgimenti. Sommando i punti persi nei minuti finali delle ultime partite, oggi il Palermo ne avrebbe almeno 4 in più, perché quanto accaduto a Novara è avvenuto anche a Perugia e con il Foggia. Tedino ha fatto un grande lavoro nel dare a tutti i giocatori un compito da svolgere nelle due fasi di gioco ed i risultati ottenuti sono soddisfacenti. Ora deve completare la sua opera raffinando i meccanismi nella gestione del risultato. Il campionato entra nella fase decisiva e occorre giocare tutte le partite in modo perfetto, sotto tutti i punti di vista: tecnico, tattico, fisico e mentale. Quella con il Carpi è la prima di questa partite che Tedino deve affrontare con un organico ridotto all’osso per l’assenza dei nazionali, perché anche con l’Entella ci saranno da valutare le condizioni al rientro di questi giocatori. Gli emiliani si schierano in campo con il 3-4-2-1, con tre difensori arcigni davanti al portiere Colombi, un centrocampo di esperienza e discreta qualità composto da Pasciuti e Sabbione, ed un attacco che ha in Melchiorri il terminale offensivo supportato delle giocate di Garritano. I difensori emiliani soffrono i repentini cambi di direzione, per questo ritengo che Tedino chiederà di giocare in velocità, cercando le sovrapposizioni e i cross sul secondo palo. L’assenza di alcuni titolari, permetterà di valorizzare i giocatori del settore giovanile che rappresentano un patrimonio della società. Vedi Fiordilino e La Gumina”. Questa l’analisi di Ignazio Arcoleo riportato oggi da “La Gazzetta dello Sport”.