Cinismo. Una sola parola, per mettere a fuoco il prossimo step che Tedino dovrà raggiungere col suo Palermo, per compiere il salto di qualità definitivo. Una squadra più cinica significa una squadra capace di chiudere le partite prima, di sfruttare meglio il possesso palla e la qualità dei suoi uomini. Quello che non è successo con la Ternana e il Cesena, due partite in larga parte dominate, eppure rimaste in bilico fino alla fine.
Va detto che al Barbera l’apporto dei tifosi darebbe ulteriore spinta ai rosanero: quando il pubblico ti incoraggia, le forze si moltiplicano, si alza la soglia dell’attenzione, 20 minuti ad alta intensità diventano 30 e le probabilità di successo aumentano. Quella contro la Salernitana sarà una sfida molto interessante. Non inganni lo 0-3 subito dai campani in casa col Foggia: il risultato è stato bugiardo. Colantuono ha adottato sin da subito il modulo 4-2-3-1: i due mediani, Signorelli e Ricci, danno equilibrio e sono abili a sostenere i 3 trequartisti, che a loro volta sanno come sfruttare il dinamismo di Bocalon, punta centrale. Si tratta di giocatori bravi nel gestire il pallone e nel proporsi per la conclusione. Non sarà facile, ma vincere e chiudere il girone d’andata in testa sarebbe importantissimo in prospettiva futura. Dal punto di vista tattico, saranno fondamentali le incursioni di Rispoli e Aleesami. I loro movimenti hanno una duplice funzione quando il Palermo attacca. Da un lato, con la loro spinta e la loro spregiudicatezza, possono andare al cross dal fondo per gli attaccanti. Ma c’è di più: se Rispoli va al traversone, sul fronte opposto Aleesami deve accompagnare l’azione e stringere sul secondo palo (e viceversa). Così, gli esterni diventano a turno attaccanti aggiunti, aumentando l’indice di pericolosità della squadra.”. Questa l’analisi di Ignazio Arcoleo pubblicata oggi su “La Gazzetta dello Sport”.