“Il Palermo torna da Pescara in preda ad una crisi di nervi, per non aver saputo infliggere il colpo del k.o. a un avversario alle corde stordito da un uno due micidiale per opera di Moreo e Pirrello. Stellone dovrà sfruttare la rabbia accumulata per questa amara sconfitta. Il Palermo sta emulando in tutto e per tutto quanto visto nella stagione scorsa. I numeri parlano chiaro e dicono che questa squadra ha due facce. Una bellissima e spavalda, vista nel girone di andata, l’altra prima appagata e un po’ narcisa e poi priva di carattere nel girone di ritorno. A fronte del primo posto in classifica con 36 punti in 19 partite nella prima parte del campionato, il Palermo da gennaio a oggi ha totalizzato 14 punti in 11 partite, con 4 sconfitte, 4 pareggi e 3 vittorie una delle quali, con il Lecce un mese fa, che aveva rilanciato la squadra in testa alla classifica. Già dopo la sconfitta in casa con la Salernitana, alla prima del girone di ritorno, lanciai l’allarme alla squadra per svegliarla dal rischio appagamento. Torno a rifarlo con forza, nella speranza di essere ascoltato, perché c’è tempo e ci sono tanti punti a disposizione per riconquistare la promozione diretta. Ed è dall’analisi della sconfitta di Pescara che dovrà rinascere un Palermo migliore sotto tutti i punti di vista. È chiaro che, senza cinque titolari, la situazione non era delle migliori, ma anche con il rientro dei big contro il Verona servirà evitare errori che già si erano palesati nelle ultime partite. In difesa occorre maggiore comunicazione fra gli uomini di reparto, due reti sono arrivate con gli effettivi schierati a difendere, prima su un cross e poi su un calcio d’angolo. Bisognerà rispettare in modo scrupoloso i piccoli dettagli, come spedire la palla in tribuna, se è il caso, e non verso il centro come è successo sul gol di Memushaj. In considerazione poi del fatto che tutte le squadre hanno fatto una preparazione mirata a operare lo sprint, sarà indispensabile prepararsi come si deve per correre di più e meglio degli avversari. In fase realizzativa, occorre più concentrazione e collaborazione fra gli attaccanti, che devono avere più cattiveria e cinismo nelle conclusioni. Tenendo presente che dovranno partecipare meglio e con più entusiasmo alla fase di non possesso, ripiegando velocemente dietro la linea della palla. Volere è potere. Basta con gli errori della scorsa stagione”. Questa l’analisi di Ignazio Arcoleo fatta tramite l’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport”.