L’edizione odierna della “Gazzetta dello Sport” riporta l’analisi di Ignazio Arcoleo sul momento del Palermo. La vittoria di Perugia ha espresso il senso di appartenenza della squadra e suscitato l’accoglienza trionfale dai suoi fedelissimi tifosi che hanno accolto l’appello di Bellusci. Ciò rappresenta un valore immenso perché ha il potere di alimentare la passione dei tifosi e le forti motivazioni dei singoli giocatori necessarie per esprimersi al massimo delle potenzialità. Squadra e tifosi intendono mandare un messaggio forte ai nuovi acquirenti, chiunque essi saranno, sulla grande voglia di vittoria finale che si respira al Barbera, pronto a riempirsi nel momento in cui si risolveranno tutti i problemi societari. Stellone prepara lo scontro al vertice contro il capolista Brescia dall’ex capitano del Palermo Corini, persona seria e preparata quanto basta per fare una bella carriera da allenatore. Corini e Stellone sono subentrati alla guida delle rispettive squadre nel mese di settembre e sono stati bravissimi a farle decollare in poco tempo verso il primato. Corini ha disposto il suo centrocampo a rombo con Tonali che fail regista basso davanti alla difesa, Bisoli e Ndoj ai lati a spingere sulle corsie esterne in alternativa ai terzini Sabelli e Martella, mentre lo slovacco Spalek è il vertice alto del rombo, un trequartista con il compito di dare quel tocco d’imprevedibilità e genialità alla manovra. I due attaccanti Torregrossa e Donnarumma incrociano per smarcarsi e battere a rete. Il Palermo recupera i suoi interpreti migliori da Rajkovic a Nestorovski. A vincere, secondo me, per i motivi esposti, saranno gli uomini di Stellone.