L’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport” ha riportato l’analisi di Ignazio Arcoleo in merito all’attacco poco prolifico dei rosanero. Ecco quanto si legge:
“Il Palermo non segna tanto, è vero. Ma secondo me non esiste un problema attaccanti. Lo sostengo per vari motivi. Innanzitutto perché contro il Palermo tutte le squadre, anche quelle più ambiziose come il Frosinone, tendono a chiudersi temendo le potenzialità dei rosanero. Questo significa che il Palermo nella maggior parte dei casi è costretto a superare barriere difensive spesse come muri di cinta e contestualmente deve stare attento a non prestare il fianco alle ripartenza degli avversari: un esempio, in questo senso l’abbiamo visto a Foggia. Nel secondo tempo, la squadra di Tedino, sotto di un gol, ha chiuso i pugliesi nella loro metà campo, ma trovare il varco giusto non è stato per niente facile. Anche il Novara, sabato al Barbera, difenderà con undici giocatori dietro la linea della palla: vedrete. La squadra di Corini ha fatto bottino pieno contro Frosinone e Brescia, giocando accorta, limitando il raggio d’azione degli avversari. Per scardinare difese così serrate, che coprono bene gli spazi e si muovono armonicamente, serve far girare il pallone con rapidità e soprattutto serve che i rosanero si conoscano benissimo, che chi ispira sappia in anticipo come si muoverà il compagno. E questi meccanismi nel Palermo non possono essere ancora ben oliati per via della mancanza di continuità di lavoro, dovuto agli impegni dei nazionali, che ha complicato non poco il lavoro di Tedino. Per effettuare giocate mnemoniche è necessario allenarsi intensamente, per settimane. quando la manovra diventerà più fluida, tutti gli attaccanti ne beneficeranno. Coronado e Nestorovski hanno qualcosa in più in termini di talento e mestiere, per cui è normale che Tedino parta sempre da loro. Il terzo giocatore offensivo lo sceglierà di volta in volta, a seconda dello stato di forma dei singoli, delle caratteristiche dell’antagonista e della strategia. Gli altri attaccanti del Palermo hanno peculiarità diverse tra loro, e questo è un grosso vantaggio per Tedino che, in base alla disposizione tattica degli avversari e a come si mette la partita, può scegliere un giocatore anziché un altro.”.