Nell’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport”, è possibile leggere l’analisi tattica proposta da Ignazio Arcoleo, riguardo al match che il Palermo disputerà nella serata di domani contro il Benevento. Ecco le parole dell’ex tecnico rosanero:
“«Il punto conquistato contro il Verona rappresenta, per il modo in cui è arrivato, una base dalla quale spiccare il volo in classifica. Il Palermo voleva superare questa prova di maturità con una prestazione che imponesse all’avversario la legge del più forte. Per questa ragione è sceso in campo con una formazione votata all’attacco che ha travolto gli avversari, fin tanto che Jajalo e compagni hanno rispettato le chiusure preventive necessarie per impedire le ripartenze in contropiede degli avversari. Preso il gol, la squadra ha reagito con la dovuta forza fisica e mentale, tipica di chi crede fortemente nella conquista della vittoria. Gli uomini di Stellone si sono dimostrati superiori alle squadre finora affrontate. Venerdì arriva al Barbera una squadra che vanta aspirazioni di primato, dal momento che annovera giocatori di qualità, come Viola, Coda e Letizia e giovani di valore come Asencio e Tello, tra gli altri. Bucchi mette in campo il Benevento con il 3-5-2 che, gioco forza, si trasformerà in un 5-3-2, se il Palermo schiererà quattro attaccanti per allargare il fronte offensivo nel tentativo di trovare spazi centrali per le due punte. Per battere l’attento Montipò occorrerà aggirare il bunker sannita con velocissime sovrapposizioni dei terzini Rispoli e Alesami, sulle rispettive ali, Falletti e Trajkovski, per i cross a beneficio di Nestorovski, Puscas o Moreo. Jajalo e Haas avranno il gravoso compito di giocare in inferiorità numerica contro Viola, Tello e Bandinelli, tre ottimi palleggiatori che giocano ad alta intensità. A meno che Stellone non stia pensando a un 4-3-1-2. Visto che le partite si vincono a centrocampo, non è escluso che in questa sfida così importante analizzando tutte le piccole crepe emerse nelle ultime due gare, Stellone possa optare per la superiorità numerica in mezzo al campo, consentendo a Rispoli ed Aleesami di sganciarsi con una maggiore frequenza e garantire le coperture necessarie. Anche perché l’opzione con le quattro punte è sempre valida nell’ultimo quarto d’ora, così come Stellone ci ha già fatto vedere in questo campionato. Nell’ipotesi in cui dovesse ricorrere ai quattro attaccanti, un aiuto ai due centrocampisti lo devono dare le due punte, mentre nella fase di possesso sarà fondamentale giocare in verticale, per prendere posizione alle spalle dei centrocampisti sanniti. Un modo semplice e razionale per togliere agli avversari spazio e tempo di gioco»”.