L’analisi di Ignazio Arcoleo: “Adesso Stellone deve perfezionare i meccanismi davanti. Ecco come”
“Tutto è bene quel che finisce bene è il titolo di una famosa commedia di Shakespear e che ben si addice alla storia della partita casalinga contro il Crotone. Perché l’ingegno usato dalla bella Elena, nella commedia, assomiglia molto alla sagacia di Stellone nella partita per ottenere il risultato agognato. La dea bendata ha premiato l’audacia del tecnico e dei suoi giocatori che hanno cercato la vittoria con convinzione fino alla fine del match. Questo risultato deve servire da stimolo per una corretta analisi della partita al fine di migliorare alcuni aspetti. In riferimento alle varie fasi di gioco, Stellone sta cercando di dare più peso e forza al suo attacco, tenendo inalterato l’equilibrio fra i reparti con tre centrocampisti forti nel contrasto e nell’impostazione. Anche per supportare Puscas e Nestorovski e Trajkovski che giocavano insieme per la prima volta dall’inizio. Proprio per questo la loro intesa nella ricezione e nella fase d’interdizione non poteva essere perfetta. Aleesami e Rispoli sono due straordinari cursori di fascia che hanno bisogno di giocare per raggiungere la forma ottimale dopo il lungo stop per gli infortuni. Un altro aspetto che lascia intravedere miglioramenti all’orizzonte. Consapevole del fatto che la sua squadra non poteva essere perfetta nei meccanismi, Stellone ha chiesto ai suoi centrocampisti di garantire alla difesa le necessarie chiusure preventive per evitare le veloci ripartenze degli avversari, ottenendo il lusinghiero risultato di rendere sterile il potenziale offensivo del Crotone. L’allenatore dovrà perfezionare i meccanismi di gioco offensivi per consentire agli esterni di centrocampo di arrivare al cross dal fondo campo per l’incrocio delle due punte che devono finalizzare l’azione, portandosi a rimorchio il trequartista, Trajkovski o Falletti. Questi saranno i movimenti che, abbinati alle qualità degli interpreti in organico, potranno fare la differenza. Nella zona centrale dell’attacco, le due punte e il trequartista dovranno migliorare la ricezione della palla e i due attaccanti dovranno muoversi in sintonia negli incroci per ricevere in diagonale e rispettare la regola che quando uno va incontro al compagno per dettare un passaggio facile, l’altro attacca la profondità per ricevere oltre la linea difensiva avversaria. Ma per fare questo e altre cose occorre tempo”.
Questo quanto scrive l’edizione odierna de la “Gazzetta dello Sport”.