Quanto avvenuto ieri pomeriggio a Verona contro l’Hellas ha del paradossale. Se poi a questo si aggiungono i fatti accaduti alla vigilia sembra di assistere ad un’opera del “teatro dell’assurdo”. Insomma, una di quelle scritte dal miglior Samuel Beckett. E invece è tutto vero: Sorrentino e Ballardini litigano, il tecnico decide di mettere fuori rosa il capitano e Zamparini interviene imponendo al mister ravennate di schierare dal 1’ il numero 70 rosanero e non solo. Poi arriva il giorno della partita ed accade l’incredibile.
Incredibile, sì. Il Palermo conquista l’intera posta in palio, per giunta in trasferta, contro una diretta concorrente per la salvezza. Vince con una prestazione mediocre grazie ad un gol del ”Mudo” ed agli straordinari della difesa, ma soprattutto grazie ai miracoli di quell’uomo che tra i pali nemmeno doveva esserci. I rosanero portano a casa tre punti sudati, voluti con tutte le proprie forze e, se non per il gioco offerto, meritati per il cuore e la grinta messi in campo. Insomma, la famosa “vittoria della squadra”. Stavolta però nel senso letterale del termine.
Lo si è capito nel corso del match, durante il quale mister Ballardini non ha proferito parola, e se qualcuno aveva ancora qualche dubbio ecco le dichiarazioni di capitan Sorrentino nel post partita a fuorviarlo: «La squadra ha giocato da sola ed ha vinto, non avevamo neanche preparato la trasferta di Verona». Discutibili o meno, le parole dell’estremo difensore rosanero non hanno fatto altro che confermare il caos che in questi giorni si vive in casa Palermo. “Santo” Stefano ieri ha fatto da tecnico, da portiere, da capitano e, dulcis in fundo, anche un po’ da presidente.
È vero, che l’esonero del mister ravennate fosse nell’aria era già chiaro dopo le vicissitudini Ballardini-Iachini-Ballardini post k.o. casalingo rimediato contro la Fiorentina, ma quanto detto da Sorrentino non fa altro che sottolineare che la seconda avventura di Ballardini sulla panchina dei siciliani sia arrivata davvero al capolinea. Una decisione che, vista la netta spaccatura tra squadra ed allenatore, ora più che mai è giusto prendere, anche a costo dell’ennesimo ribaltone in panchina. E mentre Zamparini riflette, al popolo rosanero non resta che aspettare il nuovo tecnico: Iachini o Viviani? L’importante è che non si chiami Godot…