Lafferty e la dipendenza dal gioco d’azzardo: «Ecco come passavo le mie giornate»

Intervistato dalla “BBC”, l’ex attaccante del Palermo, Kyle Lafferty ha parlato della sua dipendenza dal gioco d’azzardo: «Avevo avuto delle vincite il giorno prima, quindi avevo dei contanti con me. Sapevo che scommettere sul calcio era contro le regole, ma quando hai una dipendenza dal gioco vuoi solo vincere quei soldi. Era sbagliato, lo so, ma l’ho fatto comunque. 23 mila sterline di multa? La pena poteva essere ancora più dura, ma sono stato onesto con il giudice e questo mi ha facilitato le cose. La FA mi ha aiuto molto, ho parlato con una clinica e facevo terapia con uno psicologo ogni due settimane. Eppure, lo facevo in modo sbagliato: in quei casi, infatti, dai l’impressione che ti vuoi far aiutare ma dopo mezz’ora sei già a scommettere di nuovo – riporta il sito del noto giornalista Gianluca Di Marzio -. A metà della mia avventura con i Rangers, non avevo niente di meglio da fare che andare a scommettere al termine degli allenamento oppure farlo direttamente online. Scommettere sul calcio mi era vietato, quindi iniziai a farlo sui cavalli anche se fino a quel momento non ne sapevo nulla. Mi informavo, cercavo indizi e poi scommettevo. Ogni giorno lo facevo su qualsiasi cosa: dai cavalli ai cani, fino alle roulette online. Ci sono state occasioni in un cui ho perso somme molto grandi, ma questo non mi ha mai fermato perché sapevo che in qualche modo avrei ricompensato la somma persa. Un giorno una società di scommesse ha cercato di aiutarmi. Mi aveva mandato un questionario sul gioco d’azzardo a cui io risposi in modo quanto mai onesto. Un giorno andai a caccia e quando tornai vidi che il mio account era stato bloccato. Ho chiamato per chiedere spiegazione e non volevo altro che divorare il ragazzo che mi ha risposto. Ero accecato, solo ora capisco che stava cercando di aiutarmi. Adesso voglio mi sento fortunato ad essere con gli Hearts, dove ci sono tante persone che mi sostengono. Quello che fanno per me il presidente Ann e il tecnico Craig, mi fa sentire più forte. Voglio dimostrare che sto qui per ricominciare con la mia vita e la carriera. Non sto dicendo tutto questo per attirare simpatia, so che avrei potuto anche chiedere aiuto in privato. Ho decido di farlo pubblicamente perché voglio essere onesto e perché so che ci sono tanti altri giocatori che sono dipendenti dal gioco d’azzardo e per cui parlare della mia battaglia potrebbe essere utile».