L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma sull’arrivo del closing tra Palermo e City Group.
Doveva essere 1° luglio e 1° luglio è stato. Il giorno del closing è arrivato, con le firme ieri mattina in uno studio notarile di Milano, dove si è sancito l’ingresso del Palermo in una nuova era. Quella araba, quella del «Palermo City» che si inserisce nel lungo elenco di società sotto il controllo del City Football Group. L’80% passa nelle mani della holding creata dallo sceicco Mansur, il resto rimane a Mirri e, in minima parte, ai rappresentanti dell’azionariato popolare.
Un’operazione da 13 milioni di euro circa, più bonus. Una trattativa che è giunta al lieto fine, come tutta la piazza auspicava, dopo il trionfale esito dei play-off di Serie C. Bisognava attendere la fine delle ostilità sul terreno di gioco, prima di chiudere l’affare. Non sono passati neanche venti giorni dalla sbornia di Palermo-Padova e le firme, adesso, sono arrivate. Proprio nel giorno in cui la Covisoc ha messo il timbro sulla più ovvia delle formalità, ovvero l’iscrizione dei rosa al prossimo campionato di Serie B.
Formalità, ormai, lo era diventata anche la firma sull’accordo tra Mirri e il network con base a Manchester, lì dove gli investimenti dagli Emirati Arabi Uniti hanno reso il City una potenza in Premier League e in campo europeo. Dal Palermo, l’unica comunicazione ufficiale è l’annuncio di una conferenza stampa per lunedì mattina, senza indicare chi sarà presente. Ci sarà Giovanni Gardini, futuro nuovo amministratore delegato del club. Ci sarà Michele Centenaro, segretario generale dell’Eca (l’associazione dei club europei), nonché deus ex machina di questa trattativa, insieme a Gardini.
I due sono stati i primi a sbarcare in Sicilia con Brian Marwood, l’emissario del City che ha ispezionato lo stadio e le strutture di allenamento nella visita di metà maggio.
Ancor più importante, lunedì, sarà la presenza delle «alte sfere» del City Football Group: Ferran Soriano, il Ceo della compagnia; l’avvocato Alberto Galassi, consigliere di amministrazione del gruppo; Diego Gigliani, dirigente che si occupa dei «club emergenti» principalmente in Europa e in Sudamerica.
Il Palermo rientrerà nella sua giurisdizione, ma già ha avuto modo di toccare con mano la realtà palermitana in occasione della finale col Padova, a cui ha assistito con altre due persone di area City (Zavagno e De Montauzon). È probabile che qualcuno di questi possa trovare spazio nel nuovo Cda del Palermo, lì dove da qualche settimana al fianco del presidente Mirri si trovano i consiglieri Fabrizio Giambona e Piero Ridolfo. Un posto spetterà sicuramente a Gardini, che ha fatto da tramite tra l’attuale proprietà del Palermo e il City, in una fitta rete di rapporti che va avanti ormai da mesi. Solo a maggio l’affare ha preso una direzione decisa, come dimostrano i sopralluoghi al «Barbera» e a Torretta, dove il club vuole far sorgere il proprio centro sportivo.
Un progetto che verrà preso in esame dai nuovi finanziatori, chiamati anche a confrontarsi con l’amministrazione cittadina. La delegazione del City Football Group, lunedì, incontrerà anche il sindaco Lagalla, che intanto non può far altro che congratularsi per l’operazione portata a termine:
«Accolgo con grande entusiasmo la notizia del passaggio delle quote azionarie di maggioranza del Palermo Fc a un nuovo gruppo di proprietari. Dopo il bellissimo traguardo della promozione in Serie B, per i colori rosanero sta per arrivare un’altra svolta storica. L’auspicio, da sindaco e da tifoso del Palermo, è che la nuova proprietà possa migliorare i risultati sportivi fin qui ottenuti rendendo maggiormente orgogliosi della propria squadra la tifoseria. Da parte mia, il sentito ringraziamento al presidente Dario Mirri, il quale, con la chiusura
di questa trattativa, ha dimostrato il suo attaccamento da vero tifoso per garantire un futuro importante e ambizioso al club, dopo un ciclo di tre anni che ha portato prima alla rinascita e poi a due promozioni. L’amministrazione comunale sarà sempre disponibile a instaurare un dialogo sempre aperto con la nuova società».