La “supercazzola” (im)perfetta
Troppi dubbi e nessuna certezza. Chi sperava di aver chiarite le idee nel corso dell’odierna conferenza stampa allo stadio “Renzo Barbera” ne sarà uscito più confuso che mai. Chi aveva grossi dubbi, adesso ne ha ancora di più. Chi ci aveva capito qualcosa, adesso vede solo punti interrogativi. Tanti quanti quelli posti oggi a Maurizio Belli, Clive Richardson e David Platt, intervenuti alle ore 15 in conferenza stampa.
Da molti definita una “supercazzola”, dopo 10 minuti di saluti targati Maurizio Zamparini (che subito dopo ha lasciato la sala e di fatto non gli si sono potute rivolgere domande), nella sala conferenze dell’impianto di viale del Fante si è capito davvero poco. Nell’ordine: non si sa con quali tempi rientreranno i famosi 22.800.000 euro di credito del Palermo nei confronti di Alyssa. Non si sa ancora il nome del nuovo proprietario del Palermo, ma verrà comunicato in seguito. Non si sa il nome corretto della società, visti i numerosissimi casi di omonimia, ma verrà svelato in seguito. Non si sa perché un collega di Maurizio Belli a Financial Innovation, tale Emanuele Facile, faccia parte della società costituita ad hoc il 30 novembre ed iscritta alla camera di commercio inglese. La stessa (per meglio dire una delle tante) di cui fa parte Clive Richardson: la SPORT CAPITAL GROUP INVESTMENTS LIMITED.
Questo probabilmente è l’interrogativo che più di tutti meritava una risposta, per il semplice motivo che Maurizio Belli ha lavorato nella trattativa in qualità di consulente di Maurizio Zamparini e non dei misteriosi acquirenti. Alla domanda, Maurizio Belli, apparso un po’ in difficoltà, ha risposto testuali parole: «Non ho seguito questa parte qua che riguardava la parte negoziale. Non ci sono cose particolarmente…nella struttura della trattativa. Se questa società ha a che fare con l’acquisto del Palermo? No, non necessariamente. Riguarda alcune attività di consulenza in questo ambito sportivo».
Ma passiamo adesso all’identità dei nuovi proprietari del Palermo. A questo interrogativo risponde prima Clive Richardson: «Non è un solo proprietario. Al momento non possiamo dire tutto l’organigramma che verrà indicato in seguito. Enfatizzo il fatto che non sarà un singolo proprietario. Figurerà una società che sarà proprietaria del Palermo». Fin qui potrebbe sembrare tutto ok. Più o meno. Poi sorge spontanea un’altra domanda: qual è il nome della società nuova proprietaria del Palermo? Alla risposta (anche qui poco esaustiva) ci pensa Maurizio Belli: «Sono informazioni molto sensibili, dovete aspettare qualche giorno. Non può essere anticipato nulla. Nomi degli acquirenti? Gli acquirenti per degli iter burocratici hanno chiesto massimo riserbo prima di dare il nome. Se lo dicessi ci potrebbero essere dei riflessi sui mercati finanziari. Rispettiamo il riserbo di alcuni di questi investitori che sono in borsa».
Insomma, nulla più di quello che già (non) si sapeva. Nessuna certezza ed ancora tanta, tantissima confusione sui nuovi proprietari del Palermo. L’unica conferma è la permanenza in rosanero di Rino Foschi, che avrà un ruolo di grandissima responsabilità e farà da tramite con i nuovi proprietari (chissà se almeno il direttore dell’area tecnica del Palermo avrà l’onore di conoscerli), e di Maurizio Zamparini, che a titolo gratuito aiuterà la società londinese restando lontano da Palermo. Infine c’è David Platt, presentatosi come rappresentante della compagnia, il cui unico pensiero, da bravo ex giocatore ed allenatore, è tutto ciò che riguarda il campo. Per il resto continua ad aleggiare il mistero più totale. Stesso mistero che aleggia sulla figura seduta oggi in conferenza stampa tra Richardson e Belli. Di lui si sa soltanto il nome (James Sheehan) e non il ruolo. Ma magari fosse questo l’unico dubbio da chiarire…