La Stampa: “Sciaudone salva il Novara in extremis. Il tecnico ospite Tedino: «Colpito da un oggetto». De Salvo replica: «Nessun caso»”

“Il Novara ha recuperato la partita e pure l’affetto dei suoi tifosi. Dopo il ribaltone sul Brescia, ecco il pari con il Palermo in una gara che si era messa prima benissimo e di colpo malissimo. Il 2-2 è colmo di significati perché raggiunto in pieno recupero, con gli azzurri in dieci dopo il rosso a Golubovic, e su zuccata di Sciaudone. Il centrocampista abbandonato da una parte del pubblico timbra il pareggio che scatena l’entusiasmo del Piola e ribadisce i segnali trasmessi nel posticipo vinto lunedì: pur con tutti i suoi limiti, a cominciare da una fase difensiva da rivedere nei 10 minuti di totale black out a inizio ripresa, la squadra allenata da Di Carlo non molla e acchiappa pure una «corazzata» della categoria ormai verso la sua prima vittoria in trasferta nel girone di ritorno. E dire che fino all’intervallo sembravano proprio gli azzurri i favoriti del pomeriggio, ben oltre il vantaggio siglato dal solito Puscas.Ottimo primo tempo Per 45 minuti il Novara cuce i suoi reparti e difende di squadra, molto più di quello che era riuscita a combinare cinque giorni prima con il Brescia. Era un po’ la speranza annunciata da Di Carlo alla vigilia: va bene il coraggio e la determinazione, ma guai a perdere equilibrio ed essere spericolati contro un avversario zeppo di qualità. Il Palermo tira per la prima volta verso Montipò solo agli sgoccioli della frazione con un rasoterra da quasi 30 metri, non proprio la strategia ideale per pensare di fare secco il portiere. La sfida è insomma nel pieno controllo del Novara, che non ha fretta e anzi dosa ogni sua giocata. Sbaglia poco e lascia Coronado sempre a distanza di sicurezza senza mai regalargli lo spazio per inventare. Il brasiliano è braccato da Moscati, di nuovo in versione mezzala d’assalto dopo aver sprintato sulla fascia destra nell’ultimo turno con i lombardi. Ronaldo trova la misura, Casarini le forze per correre ovunque. Sansone e Di Mariano hanno la fantasia che serve, anche se non vanno mai davvero vicini al colpo del 2-0. L’impressione è semmai che non ci siano i presupposti per il pari, ma il Palermo torna in campo dopo la pausa con un altro piglio. Si piazza nella metà campo del Novara, accende Coronado e buca su due svarioni della difesa, che in quei 10 minuti da dimenticare concede più di quanto è costretta a fare nel resto della giornata. C’è anche un «giallo» che riguarda Bruno Tedino, il tecnico del Palermo che allenò gli azzurri nel ’99: dopo il secondo gol rosanero riferisce di aver sentito un colpo all’orecchio che lo ha stordito. In realtà a terra non è stato ritrovato alcun oggetto lanciato dagli spalti e nemmeno la procura federale ha riportato qualcosa sul referto, quindi è probabile che si sia trattato di  un malore. «Mi spiace per lui – dirà alla fine il presidente Massimo De Salvo – ma non costruiamo casi sul nulla. Il nostro pubblico non c’entra niente». La gara riprende con il copione ribaltato: ora è il Palermo che ha la spinta giusta per strappare il successo. Gli azzurri possono creare ancora qualcosa sulle fughe di Di Mariano e le idee sulla trequarti di Sansone, ma in difesa non ritrovano l’ordine del primo tempo. Di Carlo rinuncia a Calderoni per fare posto a Maniero, ma è soprattutto l’ingresso di Sciaudone che fa saltare il banco. Il centrocampista firma di testa quando la partita pareva ormai andata dopo il rosso di Golubovic. «La città deve essere orgogliosa della sua squadra, che non si arrende esulta il tecnico -. È vero, avremmo potuto gestire meglio la prima fase del secondo tempo in cui abbiamo subito il cambio di ritmo del Palermo. Però non abbandoniamo mai la gara e lo abbiamo dimostrato ancora una volta»”. Questo quanto riportato dall’edizione odierna de “La Stampa”.