La Stampa: “Plusvalenze, trema tutta la serie A. Premessa di una nuova calciopoli”
L’edizione odierna de “La Stampa” si è sofferma sulla bufera riguardante le plusvalenze con la Juventus in primo piano ma con tutta la serie A che intanto trema
.Quattro mesi di intercettazioni, da maggio ad agosto di quest’anno, sono bastati alla Procura di Torino per indagare i vertici della Juventus ipotizzando i reati di falso in bilancio e false fatturazioni attraverso il metodo delle plusvalenze «fittizie» toccasana per conti – e casse – in sofferenza. Ma sono anche stati l’occasione per fotografare un sistema calcio «malato» in cui molte cose non funzionano (nella migliore delle ipotesi) e nella più realistica costituiscono dei possibili illeciti sportivi, così come emerso da più fonti. Numerosi, si apprende da ambienti della Procura. Che non sono penalmente rilevanti, ma che investono tutto il mondo del pallone e non solo la società bianconera il cui iter di contestazioni penali seguirà il suo corso. Traduzione? Il mondo del calcio trema.
Sembra la premessa di una nuova Calciopoli che può sconvolgere i fragili equilibri della Serie A alle prese già da tempo con bilanci in rosso, economia creativa per limitare le perdite di esercizio, fuga dei campioni, scarsa competitività (con riflessi anche sui volumi d’affari dei diritti televisivi) rispetto ad alcune altre leghe europee e che dovrà affrontare in termini di giustizia sportiva chissà quali nuove emergenze.
Nessuno si sbilancia su quali siano i possibili illeciti. Tutto è blindato nelle migliaia di pagine delle informative che il nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza ha depositato ai tre magistrati titolari dell’inchiesta: i sostituti Ciro Santoriello e Mario Bendoni e il procuratore aggiunto Marco Gianoglio. E che sono atti secretati perché si è ancora nella fase delle indagini preliminari. Ma al termine di queste – la cui chiusura è prevista in tempi rapidi – verranno trasmessi anche alla Figc per le opportune valutazioni. Tra Roma e Torino esiste un asse di comunicazione da tempo. La Procura sabauda ha informato i vertici della giustizia sportiva prima di avviare le perquisizioni nella sede della Juventus venerdì scorso. La Procura federale ha chiesto le carte prodotte nell’ambito dell’inchiesta Prisma, ma al momento è stato trasmesso l’unico documento estensibile: il decreto di perquisizione di 12 pagine notificato al presidente della Juve Andrea Agnelli, al vice Pavel Nedved, all’ex direttore sportivo Fabio Paratici e ad altri tre manager del club.