L’edizione odierna de “La Stampa” parla di ripresa a «tre velocità» per quanto riguarda il mondo del calcio. Prima la serie A, poi B e C. Gli esperti, che ieri hanno partecipato alla seconda riunione in video-conferenza per stabilire le linee guida, consigliano «uno screening, 72-96 ore prima di iniziare il ritiro, a cui si dovrà sottoporre tutto il ‘gruppo squadra’, formato da calciatori, staff tecnico, medici, fisioterapisti, magazzinieri e da tutto il personale più a stretto contatto con i calciatori». I giocatori osserveranno un distanziamento nei 5-6 primi giorni di ritiro – scrive il quotidiano -, nel periodo compatibile con lo sviluppo della malattia anche dopo la negatività dei controlli. Dopo una settimana, però, le sedute diventeranno collettive. A fine maggio, quando è prevista la teorica ripresa della Serie A, i calciatori potrebbero tornare a casa dopo gli allenamenti. La commissione svilupperà un protocollo anche per questo aspetto. Se ne parlerà nelle prossime riunioni quando saranno approfondite le misure relative ai viaggi e ai soggiorni negli hotel delle trasferte. Un tema di riflessione è anche quello sulla possibilità (opportunità) o meno di giocare in tutti gli stadi previsti: non è da escludere che nei luoghi più colpiti dall’emergenza – Milano, Bergamo, Brescia o Torino – non vengano disputate le partite, seppur a porte chiuse. Ulteriore ipotesi calendario: si potrebbe partire dalle semifinali di Coppa Italia in chiaro in tv a fine maggio.