La Stampa: “La coda non si agita, dal Pescara al Crotone un campionato a parte. Troppa differenza con le altre: di 4 se ne salverà una”
In quattro, sul campo, sono riuscite a mettere insieme appena 18 punti. Palermo ed Empoli 6, Pescara 4, Crotone 2: dopo dieci giornate è il poker di coda più sciagurato della Serie A moderna, quella a 20 squadre e con la vittoria che vale tre pareggi. Poi, certo, la classifica dice un’altra cosa. Dice che la matricola abruzzese di punti ne ha 7 perché il Sassuolo ha fatto harakiri dimenticando di notificare via Pec, come impone la Lega, l’inserimento in rosa di Ragusa, giocatore impiegato negli ultimi 25’ della sfida vinta 2-1 ad agosto ma poi persa 3-0 a tavolino. Così, il gap tra quarta e quint’ultima, che è la Samp a quota 11, è di quattro punti e non di cinque. Non un grande sollievo, perché tutte le altre sono almeno a +6.
Mai due senza vittorie La sensazione lasciata dai primi due mesi di campionato, però, va oltre il già peraltro severo responso della graduatoria. Difficilmente i nomi delle tre retrocesse non usciranno tra chi oggi chiude il gruppo, zavorrato da organici insufficienti, attacchi anemici e risultati che stanno aggiornando un discreto numero di primati negativi. Nelle ultime cinque stagioni, soltanto due squadre erano arrivate alla 10^ senza aver mai vinto: il Cesena nel 2011 e il Verona l’anno scorso. Oggi a secco sono ancora Crotone e, di fatto, Pescara. I calabresi, nella loro storica prima volta in A, stanno addirittura facendo peggio del mitico Ancona 2003-2004 che chiuse con 13 punti (su 34 partite) e centrò il primo successo ad aprile. A questo punto, almeno, i marchigiani avevano già 4 punticini. Altri dati esemplificativi sui problemoni della squadra di Nicola: ha sempre preso gol, non ne ha mai segnato più di uno per gara. L’Empoli, invece, una partita è riuscito a vincerla: 2-1 proprio contro il Crotone. E risalgono a quel 12 settembre gli unici due gol realizzati dai toscani (con le firme dei difensori Bellusci e Costa). Prima e dopo, nove match senza mai buttarla dentro. Un disastro, il peggior attacco d’Europa alla pari con l’Amburgo tedesco. Buon per Martusciello che, almeno, la difesa e l’ottimo Skorupski reggono: i tre 0-0 con Toro, Genoa e Chievo tengono viva la speranza. Anche se oggi c’è la Roma che da quattro turni sa solo vincere.
Unica gioia Giuseppe Bellusci, 27 anni, contro il crotonese Ferrari nel 2-1 di settembre che ha fruttato all’Empoli l’unico successo. Decisivi i gol di due difensori: Bellusci, appunto, e Costa.
Panchine a rischio Poi, ci sono Palermo e Pescara, malmesse che però provano a giocarsela sempre. Osano, ma le idee di De Zerbi e Oddo faticano ancora a trovare applicazione efficace. E così, fioccano sconfitte e gol incassati. I rosanero, addirittura, in casa hanno sempre e solo perso, rimediando con l’1-0 di Bergamo trovato all’89’ e gli 1-1 in casa di Inter, Crotone e Samp. Il giovane Pescara, invece, funziona discretamente per un tempo (due soli gol presi: un’autorete e un rigore) per poi svanire alla distanza. Oggi visita il Milan, poi avrà l’Empoli all’Adriatico. Oddo non può più sbagliare, come De Zerbi, lanciato dal 3° turno al posto di Ballardini da Zamparini che ora, inevitabilmente, tocca il tempo all’ex del Foggia: «La Serie A non è la C…». È la dura legge della bassa classifica. A subirla, salvo rinascite improbabili o crolli improvvisi, quest’anno saranno solo in quattro”. Questo ciò che si legge sull’edizione odierna de “La Stampa”.