La Stampa: “Italia verso la chiusura. Conte « Italiani, vi prego di essere responsabili. No a veglioni clandestini»”
Il Premier Conte, ha voluto fare il punto della situazione ai microfoni di “La Stampa” in merito l’emergenza Coronavirus e le possibili restrizioni in vista del Natale. Di seguito l’intervista:
Quanto la preoccupano gli assembramenti e le file per lo shopping che abbiamo visto nei centri storici delle città?
«Moltissimo. Per questo voglio lanciare unappello agli italiani. Siate responsabili. Noi abbiamo fatto una scelta ben precisa, dettata anche da esigenze sociali ed economiche: consentire ai cittadini di rispettare la bella e consueta tradizione di acquistare e scambiare i regali. Ma a questa opportunità si deve accompagnare un rigoroso rispetto delle regole da parte di tutti. Questo vale sia per le norme di legge, sia per le cosiddette raccomandazioni. Ad esempio, abbiamo chiesto agli italiani, nei festeggiamenti in casa, di evitare di ricevere persone abitualmente non conviventi. Ovviamente queste sono regole non vin colanti, perché non possiamo dettare i comportamenti nelle case private. Ma sono comunque essenziali, per tutelare la salute di tutti. E quando leggo di persone che si stanno adoperando per organizzare feste clandestine a Capodanno, beh, questo fa male. Chi partecipa a questi veglioni proibiti mette a rischio se stesso, i propri cari, i propri amici e tutte le persone a cui dice di volere bene. Per questo ripeto agli italiani: non lo fate, ve ne prego».
Le regioni, di fronte alle folle dello shopping, obiettano: se avete detto ai cittadini “potete farlo”, ora non lamentatevi se lo fanno. Perché questa lotta continua tra governo e governatori?
«La smentisco. Non è un omaggio di stile né una cortesia istituzionale. Ma con i poteri ordinari che abbiamo, e con la gestione della sanità rimessa ai singoli presidenti di Regione, io trovo che stiamo facendo un grandissimo lavoro di coordinamento con tutti, al di là del
colore politico. Certo, ci sono stati passaggi critici, qualche polemica c’è stata, ma nel complesso mi sembra che abbiamo lavorato e stiamo lavorando tutti nell’ interesse del Paese».