“Del timido terzino spuntato a Novarello quando ancora aveva 19 anni è rimasto solo il nome e il cognome. Ora Petar Golubovic è maturato, ha imparato come si difende in Italia ed è diventato subito un titolare di Corini. «Nel 2014 non conoscevo neanche la vostra lingua – racconta -. Però Novara mi aveva conquistato. Quando ho saputo che il ds Teti era interessato a me, ho detto subito di sì. È vero che mi seguiva anche il Pescara, ma non ho avuto dubbi». Stavolta Golubovic è arrivato dalla Roma a titolo definitivo e non in prestito come nella sua prima avventura in azzurro. Allora il Novara annaspava ai bassifondi della serie B con il rischio di retrocedere. Il serbo era stato acquistato a gennaio assieme a Uros Radakovic, anche lui di Belgrado e con un passato nel settore giovanile della Stella Rossa. Non lasciarono un ricordo memorabile: 7 presenze complessive, playout perso con il Varese e ritorno immediato alla base. Golubovic andò poi alla Pistoiese e nelle ultime due stagioni al Pisa. È stata un’altra storia: 88 gare tra Lega pro e B hanno convinto il Novara, che lo ha ingaggiato nell’ultimo giorno di mercato. «Per un difensore, giocare in Italia è il massimo – racconta -. Qui si impara tanto a livello tattico». Garantisce per lui Gennaro Gattuso, il campione del mondo che lo ha allenato al Pisa: «Ha le potenzialità per andare in A», ha detto il suo ex tecnico. «Sentire queste parole da un fuoriclasse come lui mi fa molto piacere – risponde Golubovic -. Anche Corini mi sta aiutando molto». Il difensore ha cambiato anche ruolo: con il 3-5-2 si è trasferito dalla corsia destra della linea a quattro al centro. «Non è una posizione nuova per me – precisa -. La mia prima partita con la Stella Rossa l’avevo giocata da centrale. All’Europeo under 19, vinto con la Serbia, ero stato invece impiegato da terzino». Il lungo stop di Lorenzo Dickmann gli ha permesso di diventare subito protagonista negli schemi di Corini. Con il cambio di modulo, Golubovic ha strappato comunque la conferma in difesa nelle due gare con Frosinone e Brescia. Sabato il test a Palermo. «Gli attaccanti avversari sono molto forti – ammette -. Dovremo stare attenti, ma siamo sicuri che potremo giocare la nostra partita senza paura»”. Questo quanto riportato da “La Stampa”.