“Certo che qualche indizio c’era, e neanche troppo nascosto a saperlo guardare. Il manifesto elettorale che somigliava tanto alla locandina di un film, con il suo faccione in posa cinematografica e la scritta «dal 12 giugno» a caratteri cubitali. E poi quella telecamera che lo seguiva ovunque, a documentare bagni di folla, interviste, ma anche riunioni riservate nelle segreterie di partito. E poi la sua improvvisa passione politica, sotto le insegne della destra «dura e pura» di Salvini e di Meloni, senza alcuna militanza alle spalle. Adesso si scopre che la candidatura a sindaco di Palermo di Ismaele La Vardera, 23 anni, ex de «Le Iene», finita con il 2,6% dei voti, era un bluff per realizzare un docufilm sulla politica siciliana. E mentre su di lui si addensano le nubi di esposti alla Procura (di Fratelli d’Italia), di indagini conoscitive (dell’Ordine dei giornalisti) e di risarcimenti pecuniari (dei suoi sostenitori), lui nega: «Voglio tranquillizzare i miei elettori – dice – la mia candidatura non è stata un bluff. Non ho perso però il mio spirito giornalistico, e quindi ho realizzato un documentario che vuole raccontare la politica, perché raccontare la politica significa essere trasparenti». Ma questa dichiarazione, postata su Facebook, non convince affatto i suoi sponsor. Salvini gli dà del giullare. Meloni si dice delusa e amareggiata. Televisivo, si fa per dire, anche il modo in cui questo Truman show è stato scoperto. È stato un candidato nelle liste di La Vardera, l’attore di «Mery per sempre» Francesco Benigno, a rivelare la verità dopo uno scontro con il suo mancato sindaco: uno scontro finito in una rissa, con tanto di intervento dei carabinieri e di corsa in ospedale. L’attore (prima candidato nelle liste di Fabrizio Ferrandelli e poi silurato) era andato da La Vardera a esprimergli la delusione per la mancata elezione. L’aveva trovato, come sempre, insieme con due operatori televisivi. «Ma perché, davvero ci hai creduto? Io mi sono candidato solo per girare il film. Ho registrato tutti: Cuffaro, Miccichè, a loro insaputa, mentre dicono le peggio cose», gli avrebbe detto. E quello, cresciuto a pane e strada, non ci ha visto più. È la post politica, che si insinua nel vuoto lasciato dalla politica. Ex Iena è La Vardera; ex Iena è Pif, diventato grande accusatore di leader e burocrati regionali; ex Iena è Paul Baccaglini, il nuovo presidente del Palermo sbucato dal nulla che dovrebbe comprare l’impero di Zamparini con misteriosi finanziatori. E se anche lui stesse girando un film?”. Questo quanto riportato da “La Stampa”.