Cambio di passo per la Pro Vercelli grazie al mercato di gennaio. La squadra vercellese ha messo dentro dei giocatori importanti e anche numericamente si è rinforzata, così da permettere a Grassadonia di non dover fare dei miracoli per mettere la squadra in campo in caso di assenze. La gara contro la Salernitana ha dato qualche spunto al tecnico. Di seguito quanto scrive l’edizione odierna de “La Stampa”:
“Avanti piano, con giudizio. Il pari conquistato a Salerno può anche essere considerato il minimo sindacale, ma ha detto molte cose. Ha detto che la Pro è cresciuta di attenzione e di concentrazione perché un paio di mesi or sono queste partite si perdevano. Invece i bianchi hanno sofferto il giusto, hanno tentato qualche bella trama in avanti e hanno rischiato poco. Certo la Salernitana non è il Frosinone, ma
anche per i campani l’appuntamento era delicato e la vittoria indispensabile. Ha detto che finalmente la Pro ha una panchina lunga dalla quale Grassadonia può attingere serenamente in caso di assenze forzate o per cambiare il corso di un match. Non è poco nella corsa alla salvezza che è un traguardo sempre difficile, ma non più improbo. E non è poco per una squadra che era solita dipendere dai soliti noti. Sapete che non sono solito personalizzare i giudizi, perché ogni risultato passa sempre e solo attraverso la prova del collettivo, ma per una volta mi smentisco da solo e cito Fabrizio Paghera, centrocampista in prestito (ahinoi) dall’Avellino. Buttato nella mischia, il bresciano è stato autore di una prova maiuscola, magari non troppo appariscente per i più distratti, ma tutta muscoli e cervello. Infine Salerno ha detto che persistono le difficoltà ad andare a rete. In squadra ci sono tutti attaccanti che si sbattono per la squadra in ogni zona del campo (vedasi l’epico salvataggio di Reginaldo su Sprocati al 90’) e che, proprio per quelle caratteristiche, non hanno poi forze e lucidità al momento di concludere. Mi aspetto molto nell’immediato futuro da Mamadou Kanoute che, nei pochi momenti in cui è stato in campo, ha dimostrato di possedere l’ormai rarissima capacità di saltare l’avversario. Secondo me, per spostare gli equilibri di un attacco che rischia di diventare prevedibile serve un giocatore come lui. Il senegalese mi pare rappresentante di una razza calcistica in via di estinzione. Non mi pare il caso di affidarlo ancora al Wwf, è molto più utile alla Pro”.