La spinta degli uomini dello spettacolo: «Dai Palermo facci sognare. Speriamo nel closing, la città merita palcoscenici internazionali perché ha tifosi ovunque»
L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” si sofferma sul sogno del Palermo e riporta diverse interviste a molti tifosi rosanero celebri.
L a città dello spettacolo, che vive un periodo magico per produzioni artistiche di ogni tipo, spinge il Palermo verso la B. Salvo Ficarra e Valentino Picone, Tony Sperandeo, Alessio Vassallo, Sasà Salvaggio, tutti rigorosamente rosanero dalle origini: ecco la loro attesa della finalissima.
Incastrati rosanero. «Sono abbonato, biglietti già comprati: il mio legame col Palermo prescinde dalla categoria» sorride Salvo Ficarra, che ha scritto anche il nuovo inno del club assieme al musicista Lello Analfino. La coppia di attori palermitana è al lavoro per la seconda stagione di “Incastrati”, serie che andrà in onda su Netflix. E se Valentino si limita a tifare moderatamente, Salvo è un super appassionato: «In una finale come quella col Padova, contano amore, volontà e testa più di ogni altra cosa. Ma noi abbiamo Baldini che da grande tecnico sa gestire queste situazioni. Poi ci sarà lo stadio strapieno anche se forse i tifosi potevano pensarci prima a riempire le tribune, dando così anche una mano alla società. Io ho grande fiducia in Dario Mirri, ha creato un club sano con un ottimo settore giovanile grazie a Rinaudo; mi sento garantito dall’avere un presidente tifoso. Sono fra quelli che si dispiacciono se avverrà la vendita al gruppo del City anche se se capisco le esigenze di assicurare un futuro al Palermo».
Il set diventa un covo di ultrà comprendendo anche Tony Sperandeo e Sasà Salvaggio: «Mi fa pensare la serie di episodi favorevoli al Palermo – dice Sperandeo – rigori parati, sorteggio col ritorno sempre in casa, gol salvato da Marconi sulla linea. Ma ci sono ancora 90′ e non dobbiamo giocare d’attesa, serve segnare subito. Baldini ha inculcato aggressività e autostima. Mirri? Senza di lui il Palermo non ci sarebbe, guardate il calcio a Trapani o Catania; ora sta cercando di dare la squadra a chi può assicurare un futuro e questo significa essere tifosi. Aspetto gli sceicchi, se arrivano davvero sfilo con un cammello in via Libertà». Gli fa eco Sasà, ex conduttore di Striscia la notizia: «Siamo a un passo da un traguardo importante, la squadra potrà soffrire la tensione ma con lo stadio pieno, il pubblico soffierà da solo la palla verso la porta! La promozione sarebbe importante per le nuove generazioni di ragazzi che tornano ad innamorarsi del Palermo. E poi speriamo nel closing, la città merita palcoscenici internazionali perché ha tifosi ovunque».
Come a teatro. «Che ansia!». Alessio Vassallo, il Mimì Augello del Giovane Montalbano, con in preparazione un nuovo lavoro legato allo sport, non si perde una partita: «Pure dietro le quinte durante gli spettacoli. La finale? Mi preoccupa il troppo ottimismo, il Padova è forte, però Baldini è stato fantastico, ha colmato le lacune di squadra dando una concentrazione straordinaria: i giocatori “sentono” la maglia come veri picciotti palermitani. La spinta del Barbera? E’ come a teatro, alla prima fatichi a parlare, studi le reazioni del pubblico poi ti sciogli e ti abitui. Il futuro? Mi auguro che Mirri e Baldini rimangano anche se vengono gli arabi, la B apre prospettive diverse. Il Palermo ad alti livelli non riguarda solo gli appassionati, il calcio è lo specchio di una città».