La Sicilia: «Sette anni a Catania, quattro in rosa. Ho persino allenato il Palermo in Serie A ma una parte del mio cuore resta rossazzurro». Parla Biagini”
L’edizione odierna de “La Sicilia” riporta le parole di Alvaro Biagini, che prendendosi beffa degli 85 anni suonati, insegna tuttora tecnica calcistica in un circolo sportivo di via Resuttana
Stasera come vivrà il ‘suo’ derby nello stadio Barbera?
«Non nego che i sette esaltanti anni nel Catania anche da capitano e le quattro stagioni nel Palermo li ho stampati nel cuore e nel cervello. Peraltro sbarcai in rosanero a 19 anni, pescato da Carlo Rigotti fra gli emergenti nell’Atalanta.
La mamma pianse, allorchè le comunicai il trasferimento nella lontana Sicilia. Sperava forse che facessi fiasco, tornando alla base. A Palermo ho messo le radici definitivamente; a Catania, dove abitavo in via Renato Imbriani, è nato mio figlio Claudio (laurea con 110 e lode in lingue, moglie brasiliana, guida turistica oggi purtroppo con le ganasce ai piedi per l’epidemìa); in maglia rossazzurra sono maturato e mi sono affermato, onorato finanche dalla fascia del capitano. Peraltro isolano di Sassari, quando allenavo la Torres, è l’altro mio figlio, Alessandro (69 anni, laurea in scienze politiche, opera a Roma).
So io quante valesse la grande carica agonistica che sapeva dare la folla del Cibali, dopo avere apprezzato l’effetto-Favorita».
Biagini parla ed il fiume delle sue parole non riesci neanche a deviarlo. «Nel Palermo sono stato allenatore a tutti i livelli, anche in prima squadra nella massima divisione. In Sicilia ho allenato squadre eccellenti che di dilettantistico avevano il nome; ne cito due per tutte: il Modica e l’Akragas».