La Roma licenzia una donna vittima di revenge porn
L’edizione odierna de “Il Fatto Quotidiano” si sofferma sulla Roma che ha licenziato una ragazza vittima di revenge porn.
Raccontano che l’hanno visto in tanti, nell’As Roma, quel video della giovane impiegata, ripresa nell’intimità con il fidanzato: calciatori, tecnici e qualche dirigente delle giovanili e non solo. Raccontano di una riunione a Trigoria nella quale un giocatore della Primavera avrebbe confessato tra le lacrime, davanti a diverse persone, di essere stato lui a sottrarre il filmato dal telefonino della ragazza, chiesto in prestito per chiamare il suo procuratore, quindi a farlo girare tra i suoi compagni delle giovanili. Da lì poi è arrivato ad altri e ad altri ancora.
Raccontano anche di pesanti commenti a sfondo sessuale sui social e sulle chat interne. Ma la cosa più grave è che la ragazza –vittima con ogni evidenza di un reato, anzi di più reati contro la privacy che si sono ripetuti a ogni ulteriore condivisione di quelle immagini – è stata licenziata su due piedi dall’As Roma, per la quale lavorava da poco meno di dieci anni oltre a esserne, naturalmente, una grande tifosa: “Incompatibilità ambientale”, ha scritto l’avvocato Lorenzo Vitali, po responsabile legale della società dei Friedkin.
“È STATO PORTATO all ’attenzione della Direzione Risorse umane e dei vertici aziendali un video che inconfondibilmente La ritrae nel compimento di atti sessuali. Purtroppo, ci risulta che tale video sia stato visionato da gran parte del personale e dei giocatori della Società”, si legge nella lettera di licenziamento.
Vitali rileva quindi l’ “incompatibilità della prosecuzione del Suo rapporto di lavoro con il sereno e regolare andamento dell’attività della Società” e assicura all’impiegata, che ha una trentina d’anni, il pagamento dell’indennità di mancato preavviso. L’hanno licenziata in tronco, con tanto di sbrigativo accompagnamento ai cancelli di Trigoria da parte degli addetti alla sicurezza.
Un trattamento incomprensibile in una società quotata in Borsa e di riconosciuto standing internazionale come l’As Roma, guidata da quasi un anno da una donna come la Ceo greca Lina Souloukou e capa ce di promuovere anche Priscilla Bortoloni, “la lupacchiotta che brilla” come la chiama il sito D a go s p i a , l’ex influencer ed ex centralinista chiamata dai Friedkin a incarichi di sempre maggiore responsabilità. Non si può parlare di revenge porn perché stavolta non ci sono di mezzo partner o ex partner che vogliono vendicarsi di chissà cosa, ma l’effetto è molto simile, compresa l’esigenza per la giovane di ricorrere a un supporto psicologico.