“Ormai è come se qualcuno avesse dato il liberi tutti. È come se intorno alla panchina del Palermo, un tempo appetita per ambizione programmi e solidità della società, fosse ormai stata fatta terra bruciata. Zamparini non era abituato a sentirsi dire no e invece dall’inizio della stagione ne ha raccolti in quantità industriale. L’ultimo in ordine di tempo quello di Eugenio Corini che, da uomo con la schiena dritta, ha dato le dimissioni stracciando il contratto dopo l’ennesima presa in giro da parte del presidente che, insieme a Salerno, lunedì lo aveva preso ancora una volta in giro ribadendogli la fiducia dopo aver cercato invano di convincere Ballardini a tornare in panchina. E così Corini, che anche la settimana prima era stato a un passo dalle dimissioni ed era stato convinto a restare in panchina dalla squadra, ha sbattuto la porta ed è andato via. «Quello che è accaduto è davanti gli occhi di tutti – dice l’ormai ex tecnico rosanero – Avevo chiesto alcune cose e dall’incontro tra il presidente e Salerno non è venuto fuori niente. La mia è una decisione necessaria quanto dolorosa». Ecco il no di Corini che non sta in panchina delegittimato dal suo presidente. Un presidente che, come detto, in stagione aveva già incassato il no di Ballardini che con un sms gli aveva comunicato il suo dissenso sulla gestione della squadra e quello di De Zerbi che, rinunciando a un contratto da mezzo milione e ad altri 500 mila euro di indennizzo, si è rifiutato di tornare a Palermo. Ma la collezione di no, nel tempo, si è arricchita di pezzi pregiati come quelli di Reja, Mandorlini, De Biasi. Tutta gente che a Palermo non vuole metterci piede. E così Zamparini è dovuto ricorrere a delle seconde scelte e, dopo l’ennesimo rifiuto di Ballardini (ci vuole coraggio a inseguire chi da mesi ti dice no), ha virato su due profili molto diversi tra loro. Il primo quello di Diego Bortoluzzi, storico secondo di Francesco Guidolin che è reduce dall’avventura in Premier League con lo Swansea. Bortoluzzi, che Zamparini aveva contattato la scorsa settimana quando la panchina di Corini aveva iniziato a traballare, conosce la realtà palermitana e sarebbe il profilo ideale per iniziare a programmare il prossimo campionato di serie B magari puntando sui tanti giovani che Zamparini vorrebbe vedere in squadra. Il secondo nome è quello di Diego Lopez, l’uruguayano la cui carriera in Italia è stata in gran parte all’insegna dei colori del Cagliari. In Sardegna, il difensore è arrivato da giocatore nel 1998 e ha giocato per due stagioni prima di passare al settore tecnico. Prima nel settore giovanile quindi in prima squadra come vice di Pulga conquistando la salvezza. Nel 2013-14, prende in mano la formazione sarda, ma viene esonerato così come viene esonerato anche a Bologna in serie B. Dopo questa esperienza Lopez è tornato in Uruguay ed è proprio da Montevideo che ieri il tecnico ha preso un aereo per volare a Milano per incontrare Zamparini. «Non lo conosco – ha detto il presidente del Palermo al sito di Gianluca Di Marzio – ma mi fido del mio direttore sportivo». In favore di Lopez gioca, infatti, avere lavorato a Cagliari insieme a Nicola Salerno. È stato proprio Salerno a chiamare Lopez che, a questo punto, è il candidato numero uno a guidare il Palermo domenica sera nella partita del San Paolo contro il Napoli“. Questo quanto si legge nell’edizione odierna de “La Repubblica”.