L’edizione online de “Il Masseggero” riporta il racconto della ragazza che ha accusato Dani Alves di stupro.
Basta un attimo per subire una violenza e 20 minuti (o più) per raccontarla. Protagonista un filmato raccolto dalla telecamera personale di uno degli agenti dei Mossos d’Esquadra nel quale la vittima di Dani Alves, una ragazza di 23 anni, spiega agli inquirenti le fasi della violenza subita, il 30 dicembre scorso, dall’ex calciatore nel bagno di un locale di Barcellona, il nightclub Sutton. Come mostrato durante El Programa de Ana Rosa su Telecinco, la ragazza fornisce i primi dettagli dell’episodio. Uno dei poliziotti le suggerisce di farsi forza e dirigersi in questura per sporgere denuncia dopo la visita in ospedale per il trattamento previsto da protocollo per casi del genere.
Quei 17 minuti sono diventati un inferno: lei lo implorava di smettere. Nelle scorse settimane il giudice che si occupa del caso ha deciso di non concedere il beneficio della libertà provvisoria su cauzione (sia pure con le restrizioni previste dalla legge). Il brasiliano, quindi, resta in carcere nell’attesa di arrivare a processo: rischia una condanna fino a 12 anni di carcere. Alla moglie aveva scritto una lunga lettera, e lei dopo aver deciso di lasciarlo va comunque a trovarlo per testimoniargli il suo affetto. Tutto è iniziato alle 4:57 del 31 dicembre, quando la polizia è stataavvertita. A denunciare Dani Alves non fu solo la vittima, ma anche le amiche di quest’ultima, che avrebbero assicurato di essere state toccate dal brasiliano senza il loro consenso. Secondo il rapporto, gli agenti si presentarono al locale tra le 5:11 e le 5:41. Alle 5:46 Daniel Alves andrà via, mentre alle 6:01 la ragazza fu trasferita al Hospital Clinic, specializzato in violenze sessuali.