La promessa di Grella: «Un giorno questo Catania non avrà paura della Juve»

L’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport” si sofferma sul Catania e riporta le parole di Vincenzo Grella.

L’investitura al di là del ruolo. Quando Ross Pelligra, durante la prima conferenza stampa operativa da presidente del Catania Ssd, ha poggiato la mano sulle spalle di Vincenzo Grella per ringraziarlo e per confermare quanto sia importante il lavoro dell’ad e vice presidente, a chi assisteva alla scena è sembrato di “fotografare” la consegna di una grande responsabilità: quella di guidare il club anche in sua assenza. Grella ha ringraziato: «A costo di non dormire la notte voglio fare il meglio per la città e per il presidente».

Al di là del lavoro da impostare sulla prima squadra, punterete forte sul settore giovanile?

«Sono previsti lo sviluppo e la collaborazione con i club locali perché ci sia il coinvolgimento delle società della città e della provincia, saremo un club di riferimento che parteciperà alla costruzione di giovani».

Con una sede da individuare.

«Stiamo monitorando il territorio perché serve una casa per sviluppare non solo la carriera ma anche il lato umano dei ragazzi. A questo teniamo tanto, prepariamo un piano pluriennale».

L’attenzione è concentrata sulla scelta del tecnico.

«Proseguiamo le valutazioni su più profili. Il tecnico sarà importante all’interno del club, non lo sceglieremo a cuor leggero».

Squadra con dieci o dodici under: e gli over?

«Abbiamo individuato profili che non possiamo far firmare e presentare se prima la Figc non ci consegnerà una categoria. Abbiamo bloccato alcuni calciatori, ma serve l’accordo scritto. Quando la federazione ci sarà possibilità, arriveranno le firme».

Diventa stressante cominciare con i riflettori puntati?

«Se un giorno giocheremo contro la Juve, vi dirò la stessa cosa: non la temiamo. Voglio costruire una squadra che riesca ogni giorno a rispettare la maglia, che scenda in campo con la voglia di vincere. Una squadra che dovrà fare qualcosa di speciale. Pure io voglio fare qualcosa di speciale. Serve questa mentalità, non ci sarà posto per gli indecisi».

Come siete arrivati alla scelta di Laneri come diesse?

«Abbiamo valutato la sua esperienza in D. Poi è un siciliano, conosce tutti i campi in cui giocheremo. Ho visto in lui una voglia di fare immensa. C’erano tanti direttori di Serie A disposti a sposare la causa Catania, ma ho trovato in Laneri l’elemento giusto per la nostra rincorsa».

Al di là di nomi ed età, quali criteri state utilizzando per la scelta dei singoli elementi?

«Costruiremo una base di giocatori che hanno avuto successo in un campionato difficile come la D. Ci sarà spazio pure per chi può assicurare una base superiore per dare continuità al gruppo negli anni futuri. Non voglio smontare la squadra ogni anno».

Il nome nuovo è Carra.

«Un dg che ha una professionalità indiscussa e tanti contatti».

I tifosi sono carichi di entusiasmo e di aspettative.

«Voliamo basso, il pubblico deve sentire propria la squadra. Anche quando non si vincerà dovremo restare rappresentativi e rispettare per la maglia. Sarà un grande impegno portare calciatori con queste caratteristiche».