L’edizione odierna de “La Nuova Venezia” si sofferma sul passato che lega Palermo e Venezia. con l’esodo dalla Laguna in Sicilia guidato da Zamparini.
Dalla fusione alla Serie A, dal ritorno in B alla vendita della società e trasferirsi a Palermo. Dal sogno di un grande stadio in terraferma a farlo in Sicilia. Maurizio Zamparini è uomo che ha unito e diviso al tempo stesso. Ormai l’imprenditore friulano non c’è più, ma la tifoseria arancioneroverde si è divisa tra il suo operato a Venezia: c’è chi lo ha sempre rimpianto, chi non ha preso bene il suo operato. Di certo, Palermo-Venezia non è e non sarà mai una partita come tutte le altre, anche per la storia che le ha legate a partire da quella famosa estate 2022.
VENT’ANNI. Sono passati due decenni e pare ieri, almeno per quelli più vecchi. Ai più, il 2002 è ricordato per il Mondiale in Corea-Giappone, per l’arbitro Moreno, per l’acqua santa di Giovanni Trapattoni in panchina. Sull’asse Venezia-Palermo, è ricordato per un Zamparini che lascia il Veneto per andare in Sicilia nel bel mezzo del ritiro del precampionato, gli arancioneroverdi che devono ricostruirsi, l’inizio di una serie di guai tra cadute, fallimenti e tentativi di rimettersi in piedi. C’era il sogno stadio per Zamparini, ma poi sappiamo com’è andata a finire, così come c’era il sogno di fare una squadra che sapesse durare nel tempo. Da quella fusione tra Venezia e Mestre del 1987, apprezzata da molti e mal digerita da altri, sino al ritorno in Serie B nello spareggio di Cesena contro il Como (16 giugno 1991) e a tornare a respirare l’aria di Serie A dopo 31 anni nel 1998-1999.
IL TRASFERIMENTO. Dopo la splendida salvezza del 1999 e la retrocessione in Serie B l’anno dopo, il Venezia fa solo un anno di purgatorio per tornare in A nel 2001 con in panchina Cesare Prandelli. Ma nel massimo campionato ci rimane un altro anno ancora per poi ritornarci nel 2021. Ma quel 2002, anno di ritorno in Serie B, anziché essere l’anno della riscossa per tornare ai vertici, diventa il momento dell’addio di Zamparini con una società gravata da debiti fiscali. L’imprenditore friulano voleva una piazza più importante, si era parlato pure del Genoa ma, alla fine, saltò fuori il Palermo, ceduto da Franco Sensi. Nel ritiro veneziano di Pergine Valsugana se ne andarono dodici giocatori. Sul pullman per portarli in quello rosanero di Longarone salirono Rossi, Bilica, Conteh Viali, Lai, Marasco, Morrone, Ongfiang, Santana e Soligo (che poi venne riprestato al Venezia), Di Napoli e Maniero. Il Venezia di lì poco fu rilevato da Franco Dal Cin ma, al termine della stagione 2004-2005 arrivò il fallimento. Poi vari tentativi di risalita, nuovi proprietari e problemi societari.
VERSO PALERMO. La direzione dell’incontro di sabato è stata affidata a Gianluca Manganiello di Pinerolo. Gi assistenti, invece, saranno Vittorio Di Gioia di Nola e Fabrizio Lombardo di Cinisello Balsamo, mentre il quarto uomo sarà Francesco Meraviglia di Pistoia. Al Var ci sarà Antonio Rapuano di Rimini, Avar troveremo Daniele Paterna di Teramo. Due gli incontri diretti in questa stagione da Manganiello in Serie B e uno riguarda il Venezia: si trattava della sfida in casa della Spal e allora vinsero i ferraresi per 2-0. Spal e Venezia con Joe Tacopina come comune denominatore, lo stesso per Palermo e Venezia con Zamparini: corsi e ricorsi