La Nuova Venezia: “Venezia da rimonta supera il Palermo playout più lontani”

L’edizione odierna de “La Nuova Venezia” si sofferma sulla vittoria del Venezia sul Palermo che allontana i playout per i lagunari.

Vanoli aveva detto alla vigilia che il Venezia avrebbe dovuto trovare, con pazienza, la strada per il successo. Ed è stata proprio questa la virtù fondamentale che ha permesso agli arancioneroverdi di conquistare i tre punti in una sfida durissima, vinta per 3-2 contro il Palermo. Un successo di platino a cinque giornate dalla fine che avvicina gli arancioneroverdi alla salvezza. Ora Pohjanpalo e soci hanno due punti di vantaggio sulla zona playout e possono guardare con più fiducia ai prossimi impegni. Non bisognerà sprecare punti soprattutto al Penzo, dove ieri è arrivatao la quinta vittoria interna. Il successo di ieri ricalca quello di due settimane fa contro il Como. Anche in quell’occasione il Venezia era andato sotto di un gol dopo pochi minuti, ma dopo, anche con il cambio di modulo al 4-3-1-2, è riuscito a risalire con grande coraggio.

Il Palermo ha messo la testa avanti dopo appena 5′ con Brunori, favorito da un buco di Ceppitelli: Verri ha lanciato la punta rosanero che, tutta sola, ha freddato Joronen. L’assistente ha alzato la bandierina, ma l’arbitro, dopo aver guardato le immagini al Var, ha assegnato il gol dell’1-0.Var contraria. Anche stavolta gli strumenti tecnologici sono stati sfavorevoli alla squadra di Vanoli. Ha concesso il gol dell’1-0 al team di Corini, mentre ha annullato la rete del possibile 4-1 di Candela. Peccato aver azzerato la stupenda sassata dello spezzino a coronamento di una ficcante azione corale. Dal possibile 4-1 al 3-2 del Palermo. Un rigore inesistente concesso da Gariglio, senza guardare il Var per un “tuffo” di Sala, che ha simulato un contatto con Candela. Il Venezia ha dovuto soffrire le pene dell’inferno negli ultimi 7 minuti di recupero, ma alla fine sono arrivati questi tre punti fondamentali.Il miglior Johnsen dell’anno. Dennis ha prima pareggiato i conti al 19′ con uno stupendo pallonetto da oltre 20 metri.

Pigliacelli ha sbagliato il rinvio, finito su Gomes, il norvegese non ha avuto esitazioni a calciare di prima intenzione. Un 1-1 fondamentale perchè il Venezia ha sofferto nei primi 45′ la migliore disposizione del centrocampo rosanero, disposto a specchio con il suo 3-5-2, allo stesso modo del Venezia. Ellertsson e Milanese si sono dimostrati spaesati di fronte ai portatori di palla rosanero (Verre e Soleri su tutti). Al 14′ l’undici di Corini aveva sfiorato il raddoppio: Verre, sempre in chiave di rifinitore, aveva messo Soleri a tu per tu con Joronen: il finlandese è stato bravo a chiudergli lo specchio della porta.Pohjanpalo stoico. Al 14′ della ripresa il finlandese si è preso una tremenda gomitata in area al volto da Nedelcearu. Il bomber è rimasto tre minuti a terra stordito. Si è rialzato e ha voluto, dopo che gli era stato applicato un vistoso cerotto sotto lo zigomo, calciare lo stesso il rigore. Pallone alla sinistra di Pigliacelli e 2-1 per il Venezia. Il finlandese ha giocato fino a quando (80′) Godinho gli ha concesso un po’ di tregua. Joel, arrivato alla dodicesima segnatura, ha fatto ripartire anche la transizione del 3-1: Johnsen s’invola sulla sinistra, appoggia a Zampano, il laterale mette al centro per Tessmann, il cui destro non lascia scampo a Pigliacelli. Poi il 4-1 annullato a Candela, la traversa di Brunori, complice un’avventata uscita di Joronen e il rigore (inventato) di Tutino per il definitivo 3-2.