La Nuova Venezia: “Troppi debiti, Cerberus abbandona la trattativa. Niederauer si affida a investitori statunitensi”
L’edizione odierna de “La Nuova Venezia” si sofferma sull’asset societario del Venezia e le trattative che Niederauer porta avanti con alcuni investitori.
Il fondo d’investimento Cerberus ha chiesto al Venezia di sanare la situazione debitoria, che ammonta a circa 50 milioni. O di cominciare a farlo. Non vedendoci chiaro, al momento, si è ritirato dalla trattativa e il presidente, Duncan Niederauer ha ufficializzato ieri l’ingresso d’investitori, che andranno ad acquistare il 40% delle quote. Un’operazione dai 20 ai 25 milioni.
L’operazione sarà ufficializzata ai primi di maggio. «Sta arrivando un nuovo gruppo d’ investitori privati statunitensi», ha esordito il presidente del Venezia, «dai sei alle otto persone, lo stesso numero di quelle che già fanno parte del gruppo dei soci. Più difficilmente si tratterà di un fondo. È un modo magari diverso di entrare all’interno del club da quello che avevamo inizialmente ipotizzato. È diverso, però, tra avere degli investitori privati dall’avere un fondo. I privati sono persone che, oltre ad avere degli interessi economici, hanno passione e un interesse vero, reale e di cuore. Aiutano davvero a livello di club».
Il presidente, poi, precisa: «È emerso che il mio patrimonio personale è altissimo. In realtà i numeri, riportati dalla stampa, non sono lontanamente vicini alla realtà. Se fosse stata vera quella cifra non avrei avuto bisogno di altri soci e altri partner. Sono felice che entreranno altri soci perché ne abbiamo bisogno e li voglio accogliere» .
Come detto, entreranno fra i sei e gli otto investitori privati americani al posto del fondo. «Il 60% del club rimarrà agli attuali proprietari», continua Niederauer, «il 40% verrà acquistato da investitori privati: probabilmente questo sarà lo scenario. Forse potrò annunciare qualcosa la prossima settimana, più probabilmente a maggio. Sono quasi tutti nuovi investitori americani.
Degli attuali investitori resteranno 8 su 10. Sono molto felice per il progetto che stiamo portando avanti come club e di come stanno procedendo le cose, ho tanto lavoro da fare. Alcuni entreranno con un ruolo più operativo. Penso che uno degli errori che ho commesso sia stato quello di voler gestire tutto in prima persona ma da lontano, cosa non semplice, dal prossimo anno ci saranno due o tre figure che entreranno nella gestione del quotidiano. Con il nuovo stadio e il nuovo brand Ambassador il club diventerà ancora più importante e ci sarà bisogno di ottimizzare il lavoro del club basandoci sulla crescita che ci sarà». Un punto importante Niederauer l’ha toccato quando ha parlato dei debiti della società: «Con quest’operazione», ha ripreso il presidente a cui piace e molto vedere la partita dalla curva, «i vecchi investitori faranno qualche sacrificio perdendo qualche centinaia di migliaia di euro. Allo stesso tempo chiederemo ai nostri creditori di rinunciare a qualcosa per il bene del Venezia».
Gli scenari futuri? Quello più semplice è quello della Serie A dove, con il 95% dei giocatori sotto contratto che abbiamo, basterebbero, a mio avviso, 15 milioni per salvarsi. Non servirebbe, come abbiamo fatto due stagioni fa, smantellare la rosa per restare in A. Un altro campionato di B comporterebbe, invece, la rinuncia a qualche big». Sulla questione dei due ban, Niederauer è stato perentorio: «Ci stiamo confrontando di continuo con i due club in questione (Bayern Monaco e Leuven, ndr ) per sanare la situazione e siamo sicuri che ce la faremo. Anche perché il rovescio della medaglia sarebbe la mancata iscrizione al prossimo campionato, un’eventualità che non prendiamo assolutamente in considerazione»