L’edizione odierna de “La Nuova Venezia”, parla dell’esordio di stasera di Serse Cosmi sulla panchina del Venezia nel match contro il Palermo. Il tecnico ha avuto cinque giorni per conoscere tutto l’ambiente: «C’è stato l’impatto classico di quando si subentra» ha spiegato Cosmi, «senza volere stravolgere quanto fatto in precedenza, lavorando su alcuni concetti base, quelli che sono già insiti nel gruppo. È impensabile in così poco tempo a disposizione voler inculcare tanti concetti, sarebbe solo deleterio». Sul modulo che utilizzerà però, il nuovo allenatore non si è sbilanciato: «Stellone, allenatore del Palermo, è stato un mio ex giocatore. È uno di quelli, come Liverani, che più si avvicinano al mio modo di giocare, mentre Grosso e Bucchi fanno ugualmente bene, ma seguendo strade un po’ diverse. A Roberto sono legato affettivamente, abbiamo un rapporto particolare e non solo come mio ex giocatore. È anche bravo, non vedo perché devo dargli dei vantaggi nell’anticipare come giocheremo». Sulle proprie sensazioni il tecnico ha poi dichiarato: «L’emozione c’è sempre, e non solo all’esordio. Ogni partita la vivo intensamente, è un bel segnale sentire la bocca dello stomaco chiusa alla vigilia della partita. Il Palermo è la squadra che in Serie B impone maggiormente la sua forza fisica. Saranno fondamentali i duelli individuali. Non possiamo vincerli tutti, ma più ne vinciamo e più probabilità avremo di imporci».