L’edizione odierna de “La Nuova Venezia” si sofferma sulle dichiarazioni di Serse Cosmi, nella sua conferenza stampa di presentazione. Accanto a lui, lo stato maggiore del Venezia e il suo vice Fabio Bazzani, bomber dei tempi d’oro del Venezia. Un pensiero per Zenga:«Ci conosciamo, capisco il suo stato d’animo. So che è una persona sensibile e, quindi, immagino anche come si possa sentire. Cercherò di proseguire il suo lavoro nella speranza di avere anche quel pizzico di fortuna in più che lui non ha avuto. Sarei presuntuoso se dicessi di avere un quadro preciso della situazione a 11 gare dalla fine del campionato, ma un quadro generale sicuramente sì. Per questo motivo il mio lavoro sarà orientato a quello che è l’immediato. Solo un folle può pensare di arrivare a 11 partite dalla conclusione del torneo pensando di poter stravolgere o “educare” un gruppo a un sistema di gioco sofisticato perché manca l’elemento fondamentale: il tempo. Uso una banalità: saremo costretti a pensare partita su partita, preparando al meglio una gara alla volta. Da martedì, quindi, io sono concentrato unicamente sul Palermo. Mi aspettavo di rientrare prima. Non è accaduto, ma ormai questo è il passato: è stata una parentesi lunga di attesa, però adesso c’è molto per potersi rifare. Altre possibilità? Sì, ci sono state, ma io ringrazio il Venezia per avermi dato questa occasione, è stata una società che in un momento difficile ha dimostrato di avere fiducia nelle mie qualità. Sono, quindi, orgoglioso di essere qui, senza pensare a dove avrei potuto essere. Quando mi ha telefonato Tacopina, ho subito capito che non c’era la volontà di cambiare solo per il gusto di farlo. Ho compreso che non era un colloquio conoscitivo, che c’era un’intenzione vera, autentica. Credo che l’esonero di Zenga sia stata una decisione molto sofferta sotto tutti i punti di vista. Appena ho capito quello, c’era solo da preparare la valigia, anche se la mia è stata sempre pronta, come le donne incinta che aspettano da un momento all’altro di andare in ospedale». Bazzani? «L’ho avuto prima da calciatore, poi da collaboratore, conosce questa realtà. Tra l’altro, venne al Perugia proprio dal Venezia e prima ancora era ritornato dall’Arezzo al Venezia. Con mio grande dispiacere». Disposizione tattica. «Il modulo 3-5-2? È una strada da seguire, non la strada in assoluto. Questa rosa, al di là delle difficoltà che sta incontrando, ha un gran valore: può interpretare diversi sistemi di gioco. È anche vero che non sono un integralista del 3-5-2. Sanno tutti che ogni sistema di gioco garantisce alcune cose e altre no, altrimenti tutti giocherebbero con lo stesso modulo. Gli equilibri della Serie B sono stati instabili già nell’allestimento del campionato, non solo adesso. La sensazione è che in zona salvezza non molli nessuno, tutte le squadre hanno la possibilità di potersi salvare. Come non possono stare tranquille nemmeno le squadre che adesso hanno qualche punto in più. Questo è un campionato che ti offre meno possibilità di recuperare perché ci sono 6 partite in meno, però quando una squadra riesce a infilare una serie di risultati positivi hanno un valore assolutamente superiore rispetto a un campionato a 22 squadre. Fare un filotto di risultati in un torneo a 19 ti dà maggiori garanzie». Nel pomeriggio, il tecnico ha guidato il primo allenamento. Lavoro a parte per Domizzi, Garofalo, Fornasier e Rossi, mentre Suciu si è fermato a metà seduta per un dolore a un fianco.