La Nuova Venezia: “Comunque vada, Joel è stato l’uomo del popolo”

Joel Pohjanpalo segna sotto la Curva Sud durante il riscaldamento di Venezia-Verona e la curva esulta. È stato l’unico momento davvero significativo della sua serata al Penzo, in una gara strana, segnata più dai sentimenti che dal gioco.

Come raccontato da Roberto Ferrucci su La Nuova Venezia, in un calcio dominato da numeri, milioni di euro e algoritmi, resta sempre meno spazio per le emozioni e i simboli. Ma c’è ancora qualcuno – pochi, pochissimi – che crede nel valore dell’attaccamento, nei gesti che vanno oltre le logiche di mercato. E forse, in un certo senso, Pohjanpalo è uno di loro. O forse no.

Un legame speciale con Venezia, ma il futuro è incerto
Per chi vede ancora nel calcio un legame identitario, il capitano finlandese rappresenta qualcosa che molti credono scomparso: il giocatore che sceglie di vivere la città, di attraversare il Canal Grande sulla sua barchetta, di essere parte della quotidianità veneziana. È l’immagine di un ragazzino che tirava calci a un pallone in Campo San Polo e ora veste la maglia arancioneroverde.

Eppure, il mercato racconta un’altra storia. Se davvero vuole andarsene, se la scelta è sua, allora diventa il simbolo di una squadra che deve cedere il suo capitano per provare a salvarsi con i soldi incassati dalla sua partenza. Ma se resta, diventa il giocatore che decide di lottare per il Venezia anche a costo di una retrocessione.

Standing ovation mancata e un addio mai dichiarato
Quando al minuto 87 Pohjanpalo è stato sostituito, ci si aspettava una standing ovation, un saluto significativo. Nulla. Solo dopo qualche secondo la Sud ha intonato il suo nome. Poi, a fine partita, nonostante il freddo, alcuni tifosi sono rimasti lì ad aspettare, cercando di decifrare ogni suo gesto.

Lo sguardo era fisso su di lui, cercando di capire se si tratteneva più del solito sotto la curva, se esitava prima di tornare negli spogliatoi. Era l’ultimo a rientrare, segno di un addio imminente o solo della sua consueta abitudine da capitano?

Qualcuno dice di averlo visto con le lacrime agli occhi nelle riprese televisive. “Allora se ne va”, sussurra un tifoso. “No, ha sempre fatto così”, ribatte un altro. Nessuno sa davvero la verità. Nessuno ha il coraggio di dire ad alta voce quello che tutti sperano: che Pohjanpalo resti.