“Uno era attaccante, l’altro difensore. Ora sono due allenatori in carriera, decisi a restare a lungo nel paradiso della serie A. Massimo Rastelli e Diego Lopez hanno una cosa in comune: il Cagliari nel cuore. Il primo sogna di sedersi sulla panchina rossoblù anche nel nuovo stadio. Il secondo ha stampata sulla pelle la maglietta con il simbolo dei Quattro mori. Domenica si troveranno faccia a faccia per la prima volta. Il tecnico di Pompei con la voglia di affossare i siciliani e fortificare così la propria panchina. Il mister uruguaiano proverà a dare un dispiacere al club per il quale ha lavorato per molti anni. Prima come calciatore e poi come allenatore, facendo tutta la trafila delle giovanili fino a prendere il timone della prima squadra. Gavetta. Entrambi ne hanno fatta tanta. Rastelli da calciatore ha calcato i campi della serie C e B prima di arrivare in A col Piacenza. Da tecnico ha lavorato in Lega Pro. Si è fatto conoscere grazie ai risultati positivi ottenuti con l’Avellino. Una piazza importante dalla quale è andato via per sposare il progetto di Tommaso Giulini. Lopez, oltre ad aver timbrato poco più di una trentina di presenze con la nazionale uruguaiana, ha giocato in Spagna prima di arrivare nel capoluogo dell’isola dove ha messo su famiglia e casa. Sono 374 le presenze con la maglia del Cagliari in tredici stagioni. È stato un capitano di lungo corso prima di cedere la fascia a Daniele Conti. Ha deciso di fare l’allenatore e il Cagliari gli ha dato la possibilità di formarsi lavorando nel settore giovanile. Poi il grande salto con la prima squadra, l’esonero e la panchina del Bologna in B, che ha dovuto lasciare quando era in corsa per la A, poi conquistata da Delio Rossi. Ora il Palermo dove, aiutato da un altro ex rossoblù, Michele Fini (suo vice) tenta un’impresa disperata: tenere i rosanero in A. Faccia a faccia. Apparentemente Rastelli (48 anni) e Lopez (42) sembrano lontani anni luce come modo di intendere il calcio. In realtà sono molto simili. Maniacali nei particolari, entrambi dotati di un carattere forte. Uomini che hanno un pregio che nel pallone è quasi un optional: dicono pane al pane, vino al vino. Che tradotto vuol dire, parlano in faccia, pretendono rispetto dallo spogliatoio e non si fanno condizionare dal nome del giocatore che si trovano di volta in volta davanti. Un carattere forte, determinato, che potrebbe aiutarli a fare una bella carriera. Obiettivi. Rastelli sa di essere costantemente sotto esame. La sua conferma dipenderà molto dai risultati che otterrà nelle ultime nove giornate di campionato. L’obiettivo minimo è raggiungere 40 punti, ma potrebbe non essere sufficiente per tenersi il timone della nave rossoblù. Non è semplice dare motivazioni a una squadra che ha la salvezza in tasca, anche da questo verrà giudicato il suo lavoro quando sarà il momento di tirare le somme. Lopez ha un contratto fino giugno 2018 e dopo essere stato messo in discussione, è stato confermato dal nuovo patron dei siciliani Baccaglini: «Avanti con Diego fino al termine della stagione, poi si vedrà». Ma sa perfettamente che le parole lasciano il tempo che trovano. Se domenica non batte il Cagliari la sua sorte potrebbe essere segnata. Ed è curioso che a decidere il futuro dell’uruguaiano sia la squadra che ha un posto speciale nel suo cuore”. Questo quanto scritto da “La Nuova Sardegna”.