“Lo stadio “Barbera” sarà una polveriera. Pronto a esplodere di gioia se il Palermo batterà il Cagliari. I rosanero non hanno alternative se vogliono sperare nella salvezza. L’obbligo di portare a casa i tre punti è un’arma a doppio taglio: può trasmetterti una grande carica agonistica, oppure farti sentire il peso della responsabilità e condizionarti. I rossoblù sono consapevoli delle difficoltà di questa sfida, sanno che dare entusiasmo a gli avversari potrebbe essere pericoloso. Per questo motivo sarà fondamentale l’approccio, ribattere colpo su colpo alla prevedibile aggressività di un avversario che ha l’acqua oltre la gola. Le scelte. Intanto ci sono dubbi sul modulo. Due punte o una? Nel primo caso Borriello e Sau in campo insieme con Joao Pedro tre quartista e Ionita a centrocampo. Se invece Rastelli deciderà di giocare col 4-3-2-1, allora il terminale offensivo sarà Borriello, con Joao Pedro e Ionita (oSau) alle sue spalle. Il moldavo non sarebbe escluso ma giocherebbe a destra della linea di centrocampo. Nodi che il tecnico non ha sciolto nella conferenza stampa di ieri, annunciando che deciderà solo all’ultimo momento se far giocare Isla dal primo minuto. Gli avversari. Lopez schiera una squadra a trazione anteriore. Il tecnico del Palermo si affida a Nestorovski in avanti, ma dietro l’attaccante agirà il terzetto formatoda Sallai, BrunoHenrique e Aleesami, giocatori abili ad attaccare gli spazi e nell’uno contro uno, ma poco diligenti nella fase di copertura perchè non sempre sono puntuali nei rientri. Un difetto che il Cagliari potrebbe sfruttare a proprio favore se riuscirà a ripartire velocemente. Statistiche. Le ultime sette volte che il Cagliari ha giocato a Palermo ha subito cinque sconfitte, conquistando due pareggi. I siciliani sul proprio campo oltre ad aver perso undici delle quattordici gare giocate, hanno realizzato solo sette reti. Nessuno ha fatto peggio in Europa. I rossoblù sono la squadra che subisce più gol da fuori area (12). Si augurano che oggi non succeda.”. Questo quanto riportato da “La Nuova Sardegna”.