L’edizione odierna de “La Nazione” si sofferma sullo Spezia che si prepara ad affrontare il Palermo.
Il brutto pareggio con il Pisa è l’ennesimo segnale di una stagione che si prospetta assai tribolata almeno fino a gennaio, dove ci vorrebbe qualche mano sapiente per sistemare lacune evidenti che il campo sta evidenziando. Che questa squadra faccia una fatica immensa a segnare lo dicono le cifre, non i 23 pseudo-tiri al Venezia o gli altrettanto fantomatici 20 al Pisa, ma i 6 gol realizzati in 8 match, penultimo attacco della categoria con quoziente di 0,75, guarda caso alla pari con il Pisa, il che spiega molto dello squallore del Manuzzi e deve frenare entusiasmi sulla recente solidità difensiva, ottenuta contro gli attacchi al momento più scarsi e quindi necessitante di conferme più probanti.
Peggio degli Aquilotti solo la Feralpi Salò, con 0,44 (5 gol in 9 partite), a cui si aggiunge un pesante -11 di differenza reti. Persino il modesto Lecco ha fatto meglio con 0,83, alla pari del Brescia, poi a salire Modena a 0,87, Samp, Reggiana e Bari a 0,88, Ternana e Cittadella a 1, Ascoli a 1,11, Cremonese a 1,33, Como a 1,37, Sudtirol a 1,50, Cosenza e Venezia a 1,55, Catanzaro a 1,66, Palermo a 1,75 e Parma a 2 gol a partita, miglior attacco anche in termini relativi (18) e con la miglior differenza reti (+11).