L’edizione odierna de “La Repubblica” si sofferma sulla frenata del Bari.
Il Bari deve tornare immediatamente a correre. La sconfitta di Castellamare di Stabia e le contemporanee vittorie di Catanzaro e Palermo, oltre al pareggio del Monopoli, hanno dato un altro aspetto alla classifica, con il terzetto delle inseguitrici che ora è distante quattro lunghezze. I biancorossi avrebbero firmato a caratteri cubitali per ritrovarsi in questa situazione dopo tredici giornate di campionato, e dopo un’estate minata dal Covid e caratterizzata da un mercato con il fiatone.
La vittoria contro il Catanzaro, nel big match del San Nicola, aveva fatto derubricare quel passo falso come classico incidente di percorso. Ed invece sabato scorso, a Castellamare di Stabia, sono riemersi difetti che sembravano fare parte del passato: squadra poco reattiva, confusione nello sviluppo del gioco, disattenzioni fatali. Una inversione di tendenza che porta a galla un dato perlomeno sorprendente: lo scorso anno, dopo tredici giornate di campionato, il bistrattato Bari di Auteri aveva due punti in più di quello di Mignani. Quei 29 punti sembravano pochi, perché la Ternana ne aveva 36, seppure con una gara in più rispetto ai biancorossi. Al Bari di oggi gliene bastano 27 per essere ancora la lepre del campionato, con quattro lunghezze di vantaggio su Monopoli, Catanzaro e Palermo. Curiosità statistiche che dicono una verità: il Bari dovrà immediatamente alzare il passo, se vuole ambire alla promozione diretta in serie B. C’è ancora margine sulle inseguitrici, ma è bene che i biancorossi tornino quelli che con spavalderia e brillantezza si erano meritati la copertina del campionato.
Oggi alla ripresa degli allenamenti, Mignani avrà tanti appunti da muovere alla sua squadra. Il suo volto mai così scuro, come dopo la partita contro la Juve Stabia, la dice lunga su come nessuno più di lui sia rimasto spiazzato dalla ricaduta del Bari, che già era scivolato a Francavilla. « Non eravamo campioni prima, non siamo brocchi adesso » , le parole di Mattia Maita, intervistato da Radiobari. « Partite come quella contro la Juve Stabia possono capitare nell’arco di un campionato. Non è che ci siamo impegnati di meno: capita che un match vada male. Sapevamo che non fosse una passeggiata. Non ci aspettavamo di fare due sconfitte così ravvicinate. È normale che le altre ne approfittino, ma stiamo tranquilli».