L’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport” si sofferma sulle confessioni di Tonali in Procura.
Sandro Tonali è pentito e ha già iniziato a dare il suo contributo alle indagini sul caso scommesse. Lo ha detto ieri alla Procura della Repubblica di Torino, in un interrogatorio durato quasi tre ore, ma lo aveva dichiarato anche domenica scorsa quando è stato ascoltato per la prima volta dalla Procura federale (la seconda ieri mattina). Giuseppe Chinè lo ha incontrato in una località segreta e lui ha detto tutta la sua verità. L’ex Milan si è dunque autodenunciato all’organo di giustizia sportiva e di certo ha ammesso di aver scommesso anche sul calcio – altrimenti in base a quello che è il Codice di giustizia sportiva non si configurerebbe alcuna violazione – ma avrebbe confessato anche di aver fatto puntate sul Milan. E qui il discorso è diverso e decisamente più delicato.
Puntate sul Milan Scommettere sulla propria squadra è particolarmente rischioso perché si potrebbe configurare il reato di illecito sportivo. L’articolo del Codice che lo regola, il numero 30, è chiaro e parla di «compimento, con qualsiasi mezzo, di atti diretti ad alterare lo svolgimento o il risultato di una gara o di una competizione». Da quanto emerge non sarebbe però questo il caso di Tonali. Il giocatore oggi al Newcastle avrebbe infatti giocato sul Milan vincente o comunque su altri risultati con lui assente. Insomma, le sue puntate non avrebbero in alcun modo inciso sulla sua prestazione in campo, quindi niente illecito sportivo. Al momento la violazione contestata a Tonali resta dunque nel recinto dell’articolo 24 del Codice di giustizia sportiva, quello che punisce i giocatori che scommettono sul calcio (pena minima tre anni), ma è evidente che l’aver puntato sul Milan costituisca un’aggravante.
L’ipotesi di reato è di esercizio abusivo dell’attività di scommesse (articolo 4 della legge 401 del 1989), per cui rischia un’ammenda. Dopo aver raccolto la sua deposizione, gli inquirenti potranno confrontare ciò che ha detto con ciò che hanno trovato su telefonino e tablet e, in caso di discordanze, potrebbero decidere di risentirlo. C’è il massimo riserbo intorno alla sua deposizione, da quanto filtra però il centrocampista del Newcastle avrebbe ammesso di aver scommesso sul calcio e come detto sarebbe stato estremamente collaborativo. Ciò che interessa all’accusa è ricostruire attraverso la rete di contatti del giocatore il sistema illegale creato dai gestori delle piattaforme, alle quali si accede tramite un invito, e arrivare ai nomi degli organizzatori. Alcuni di questi siti sono già stati individuati ed è stata avviata la procedura di oscuramento in Italia, ma il sospetto è che ce ne siano altri. I pm vogliono capire se ci sono connessioni con chi organizza o se Tonali è solo uno scommettitore: si indaga per chiarire se possa essere lui l’anello di congiunzione tra i due mondi.