La certezza di Stancampiano: «Catania, saliamo più in alto e diamo tutto per Baldini»
L’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport” si sofferma sul Catania e sulle parole di Stancampiano.
Undici gare in panchina aspettando il momento giusto per tornare protagonista. Giuseppe Stancampiano ad Avellino ha parato l’impossibile dopo oltre due mesi di assenza dal campo. Adesso sembra aver sorpassato il collega e amico Andrea Sala. A Potenza, prossima tappa strategica per il Catania, Baldini potrebbe confermarlo a occhi chiusi: «Il tecnico dice sempre che chi merita gioca. Giusto così, sono tornato ad Avellino e sono orgoglioso per essere riuscito ad aiutare i compagni».
In che modo si tiene la mente concentrata se per undici gare si sta a guardare gli altri? «Non è semplice. È complicato per un giocatore di movimento, figuriamoci per chi deve stare tra i pali. Restiamo concentrati sempre. Tutti. Io, non avendo disputato gare da tempo, ho moltiplicato il livello di attenzione. Sapevamo quanto fosse importante la tappa di Avellino, eravamo reduci dal ko di Foggia. Non meritavamo una batosta, ma nell’arco di una stagione può capitare».
Due o tre interventi hanno salvato il risultato. È tornato sulla scena da protagonista. «Le parate mi hanno ripagato dopo tanta panchina e dopo le critiche. Ma ci sta, è stata una stagione turbolenta, dopo le prime 4 giornate giocate da titolare ho accusato un infortunio lungo un mese, Sala ha fatto bene e ha giocato lui. Sono rientrato a latina e ho giocato il derby. Poi ho contratto il Covid per 20 giorni e sono rientrato contro il Bari».
E lì ha beccato un gol evitabile. «Palla sotto il braccio a pochi centimetri dalla linea. Avrei potuto fare di più, a volte ti gira meno bene».
Il rapporto con Baldini? Il tecnico l’aveva allenata anche a Sestri, Imola e Trapani. «C’è una reciproca stima anche umana. Sul piano tecnico, Baldini non guarda in faccia a nessuno. Se non merito di giocare mi toglie; è un professionista esemplare, le competenze che ha le hanno notate tutti. Ci ha permesso di lavorare uniti, privilegia l’uomo, di conseguenza diamo tutto in campo per onorare la maglia. In sintesi il rapporto che ci lega è fatto di lealtà e fiducia».
I playoff sono possibili? «Dovevamo, intanto, tenere la Serie C. Adesso speriamo di cambiare mira, entrando nei playoff regaleremmo ai tifosi una soddisfazione enorme».