La A unita contro i razzisti: «Fuori da tutti gli stadi»

Dopo il caso Koulibaly, la Lega punta a nuove sanzioni: chi insulta bandito da ogni evento e impianto d’Italia

 

L’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport” si sofferma sul caso razzismo in Italia discusso ieri in assemblea di Lega serie A.

È stata la prima assemblea di Lega con appuntamento fissato a Lissone, nel nuovo International Broadcast Centre della Serie A, e la prima ad affrontare il tema del razzismo: il campionato ha riaperto le porte ai tifosi da poco più di un mese e gli stadi, più volte, hanno fatto da cornice a eventi discriminatori. È successo a San Siro, con il Milan a denunciare gli insulti dei tifosi laziali a Bakayoko e Kessie, è successo a Bergamo; è accaduto allo Stadium di Torino, quando un tifoso ha documentato le offese al portiere milanista Maignan: il video diffuso sui social ha poi permesso che fosse riconosciuto e bandito dall’impianto.

E ancora eccoci a Firenze: dopo la vittoria del Napoli c’è stato chi tra i sostenitori viola ha preso di mira Koulibaly, Oshimen a Anguissa. Immediate le scuse della Fiorentina e delle istituzioni della città. Ieri sono stati i club, finalmente uniti in questa battaglia, a prendere una posizione netta. Una linea comune che escluderà i tifosi razzisti da qualsiasi evento e da qualsiasi stadio d’Italia. Una strategia messa a punto nella lunga riunione di ieri, quasi sei ore di discussione tra il tema razzismo e gli altri punti all’ordine del giorno: assente solo la Salernitana, presenti le altre diciannove squadre.

Una decisione che vieterà l’ingresso ai tifosi razzisti in tutti gli impianti: se oggi è proibito loro di tornare nello stadio in cui è stato commesso il fatto, presto le restrizioni potranno essere estese in maniera drastica, e ai razzisti potrà essere negato di assistere a tutte le partite dal vivo. In ogni stadio i razzisti avranno porte chiuse. «Il 13 ottobre, in occasione della periodica Commissione CSR, i Club adotteranno nuove misure condivise per affrontare manifestazioni di razzismo negli stadi, come la possibilità di vietare l’accesso in tutti gli impianti a chi dovesse rendersi protagonista di tali episodi, nel segno di una decisa e unanime condanna da parte di tutto il mondo del calcio». Nella nota della Lega diffusa ieri pomeriggio l’intento è già messo nero su bianco.