La 9 dell’Italia a Retegui. L’ex rosa Schelotto: «Potente, centravanti d’area. Ha grinta, nelle gare toste lui c’è»

L’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport” si sofferma su Retegui convocato in Nazionale da Mancini e lo fa riportando le parole dell’argentino Schelotto.

Un italo argentino centravanti dell’Italia contro l’Inghilterra: la suggestione potrebbe diventare notizia, la sera del 23 marzo a Napoli. Perché la tentazione Mateo Retegui può diventare necessità, per Roberto Mancini. L’emergenza in attacco – soprattutto al centro dell’attacco della Nazionale – è nota: il c.t. è sospeso in attesa di notizie sulle punte convalescenti, ma la convocazione già certa del centravanti del Tigre dal doppio passaporto (ha un volo per l’Italia prenotato per sabato) gli dà un minimo di tranquillità. In assenza dell’infortunato Immobile, la prima scelta sarebbe ovviamente Raspadori: ma l’attaccante del Napoli è ancora in dubbio anche per la gara di domenica contro il Torino, dunque il Mancio non può non pensare ad alternative. La soluzione “falso nove” (nel caso interpretabile da Pellegrini o Berardi) non è mai stata la sua preferita: se possibile, ha sempre privilegiato un centravanti di ruolo, anche se magari non “puro”. Ma Belotti (da poco operato alla mano) e soprattutto Scamacca, nei suoi progetti originari prima alternativa a Immobile, incarnano perfettamente il problema con cui il c.t. si sta trovando a convivere: i centravanti sono pochi, e quelli che ci sono non giocano, o giocano poco.

Guillermo Barros Schelotto l’ha “battezzato”. Ha fatto debuttare Retegui il 17-11-2018 al posto di Tevez all’83’.

Come andò? «Lo portammo per un’amichevole con un club di Tercera, Los Andes, fine 2017. Mi mancavano due centravanti per infortunio e il mio vice seguiva il vivaio, e mi disse di chiamarlo. Mateo, 18 anni, si mise in mostra, fece la differenza, segnò 2 gol e giocò molto bene. Dopo la gara restò con noi».

Com’era allora? «Aveva una prestanza fisica già notevole, una attitudine al lavoro immensa. Il merito di star lì oggi è tutto suo, per il suo impegno, sacrificio e la sua splendida condizione fisica e calcistica».

Come lo vede con l’Italia ? «Ha molta personalità, viene da una famiglia con buona educazione, base solida, ha capacità di adattarsi e si sta preparando per questo passo. L’Italia, al di là di Immobile, non ha un 9 come Retegui. E credo che questa convocazione gli aprirà le porte anche per un club europeo, qui ho sentito parlare del Milan…».

Chi le ricorda? «È un 9 di potenza, per l’Italia sarà ottimo, può tranquillamente giocarsela per il fisico che ha, la grinta. Un goleador e in Italia non ce ne sono con le sue caratteristiche, ricorda Simeone del Napoli, con più garra o Luca Toni 2006. Lui dice Vieri? Come stile, ma Bobo era più potente e mancino».