Della situazione del Chelsea se ne parla tanto in ogni angolo del mondo e ovviamente ancora di più in Premier League, in parecchi stanno facendo sentire la propria solidarietà al club campione d’Europa. Si sono detti vicini ai Blues il tecnico del West Ham Moyes, quello dell’Everton Lampard, che è stato per tredici anni giocatore del Chelsea (e per un anno e mezzo allenatore), e pure Jurgen Klopp, alla vigilia della sfida con il Brighton il tecnico dei Reds ha detto:
“Mi dispiace per Tuchel, che conosco bene, per i giocatori del Chelsea e per tutti quelli che lavorano nel club. Quel che è successo nel mondo non dipende da loro. Solo un uomo in primo luogo è responsabile per tutto questo ed è Vladimir Putin”.
Klopp però non si è limitato a dire questo, l’allenatore dei Reds è un uomo schietto, non ama molti i giri di parole, e rispondendo a una domanda sul Chelsea e su Abramovich, che dopo essere stato sanzionato è stato squalificato dalla Premier League, ha detto: “Non conosco il ruolo di Roman Abramovich in tutto questo, ma forse ha qualche legame. Quel che ha fatto il Governo britannico è giusto, è stato onesto al 100%. Certo, non è il massimo per chi è al Chelsea. O per i tifosi, lo capisco. Ma quel che ha fatto il Governo è giusto. Scusate è importato a qualcuno quando Abramovich ha acquistato il Chelsea? E con il Newcastle? I tifosi si sono preoccupati? Sapevamo da dove venissero quei soldi ma lo abbiamo accettato. Solo che ora non ci va bene e copriamo tutto con le sanzioni. L’errore è nostro, non del Chelsea. Ora dovremmo pensare di più».