Jankto a “Le Iene”: «Il mondo del calcio è omofobo. Sarri? Ecco cosa penso di lui»
Jakub Jankto ha parlato a “Le Iene” dopo il coming out fatto nei giorni scorsi.
Ecco le sue parole:
«Il mondo del calcio è omofobo? Sicuramente un po’ sì, perché se sono io il primo calciatore a fare coming out, è così». Sono le parole di Jakub Jankto a “Le Iene”. Il centrocampista ceco, con un passato in Serie A, è finito al centro dell’attezione dei media dopo aver annunciato di essere omosessuale. Jankto ha risposto ad alcune domande nella nuova puntata del programma, martedì 21 febbraio in prima serata su Italia1, con l’inviato Nic Bello.
La decisione, dopo 27 anni, è stata abbastanza importante e sono felicissimo”. Esordisce così Jankto, che ha portato un gesto incredibile nel mondo del calcio: “Per alcuni è una rivoluzione, per me è una cosa assolutamente normale. Dopo 26 anni con quella barriera non puoi vivere come vuoi e dopo quel coming out mi sento veramente libero ed è straordinario.Tanta gente ha paura di mettere “fuori” quella cosa. Per questa gente andiamo anche ad aiutare”. Sulla reazione dei tifosi: “Mi hanno applaudito, l’abbiamo visto ieri sera, nella prima partita dopo il coming out quindi le sensazioni sono top. Ho postato su Instagram che, dopo tanto tempo, avevo giocato con il sorriso. Puoi vincere, fare tripletta, puoi fare goal però con il sorriso”. Poi sulle tifoserie rivali: “Soprattutto quando giochi fuori casa ti vengono a dire certe parolacce, gli ultras sono così”. Sulla sua ex fidanzata e sul figlio: «Io vado a proteggere anche mia moglie, poi per quello che fanno gli altri non posso fare tanto. Lui ora ha 3 anni e mezzo e spero che quando ne avrà 7/8 ci sarà più libertà»
Poi sul commento di Damiano Tommasi, secondo il quale un coming out potrebbe rivelarsi come un boomerang: «Speriamo non sia così, non voglio neanche pensare sia così. Ci ho messo la faccia e lo farò sempre«. Sulle vecchie parole di Maurizio Sarri (“Il calcio è diventato uno sport per fr**i”): «Queste parolacce mi sembrano un po’ eccessive, come ha detto Claudio Ranieri, siamo tutti una famiglia». Infine sul titolo aggressivo di un giornale, sul coming out arrivato a fine carriera: «No, no, no, io ho fatto una grande carriera e ne farò, non voglio considerare queste cose perché è totalmente inutile. Io mi auguro che diventi una cosa normale, un messaggio positivo».