Jacobelli: «Penalizzazioni? Ritardi Parma in buona fede, caso Reggina totalmente diverso»

Il giornalista di Tuttosport e Corriere dello Sport Javier Jacobelli ha parlato ai microfoni di “ParmaLive” esprimendosi in merito alle possibili penalizzazioni per Parma e Reggina.

Ecco le sue parole:

«Rischio penalizzazione Parma? Dipende dell’iter che intende seguire la procura federale. Resta il fatto che il Parma Calcio 1913 ha precisato con il comunicato che la causa di questa situazione è stata la tempistica del ritardo del pagamento. Quindi questa circostanza non è dovuta a una mancata volontà del club di non pagare ma si è verificato un disallineamento, come specificato nel comunicato, tra la scadenza di marzo rispetto a quella fiscale. Io credo che sia assodata l’assoluta buona fede del club emiliano, che mi pare disponga di una proprietà molto solida. Queste saranno le ragioni che la difesa del Parma illustrerà quando ci sarà il dibattimento davanti agli organismi della giustizia sportiva. In questo momento è assolutamente impossibile fare previsioni. Come è noto, c’è il precedente del Genoa a cui è stato dato un punto di penalizzazione per la stagione in corso, e un’ammenda, se non vado errato, di €6.000 al legale rappresentante della società. Anche in questo caso è stata assodata la buona fede della società ligure, perché dispone di un saldo attivo su un conto bancario che avrebbe consentito il pagamento integrale delle ritenute contestate. Dunque il Genoa ha potuto dimostrare assolutamente la sua buona fede. L’unico precedente in questo momento è quello di un punto di penalizzazione. In realtà si vedrà molto da come i legali del club ducale illustreranno le loro tesi e ripercorreranno le date del tardato versamento. Dopo aver letto il comunicato del Parma, ritengo che sia assolutamente fuori discussione la sua buona fede. Quindi penso che loro dimostreranno come si sia trattato semplicemente di un errore. Vedremo cosa decideranno gli organo della giustizia sportiva. Parma graziato? Non bisogna escludere nulla. Davanti alla giustizia sportiva sarà molto importante dimostrare che si è trattato di un errore compiuto in assoluta buona fede. In questo momento il Parma anche grazie ad una vittoria molto importante ottenuta contro il Cittadella è in piena corsa playoff, in virtù dei 47 punti in classifica. Inoltre qualora il campionato dovesse essere culminato con una vittoria delle terze avversarie, ci potrebbe essere la possibilità di ricorrere in appello. E’ una vicenda in divenire, quindi vedremo come si svilupperà. Ripeto: il comunicato del Parma Calcio è stato molto chiaro. Soprattutto si deve considerare la solidità della società ducale, dunque penso che non ci siano dubbi che si sia trattato di un errore. La situazione della Reggina è totalmente diversa. Sappiamo benissimo come l’attuale gestione del club calabrese abbia evitato nell’estate scorsa problemi molto seri. Ad ogni modo in questa circostanza credo che si tratti di una questione di tempistica. La Reggina avrebbe voluto pagare i contributi Irpef e Inps, che avrebbe dovuto pagare secondo le scadenze del calendario federale. Il problema è che non c’è ancora l’omologa. Vi è il cosiddetto salva aziende, che è uno strumento che la legge mette a disposizione delle aziende in crisi qualora queste trovino chi possa garantire il piano di ristrutturazione debitoria; cosa che evidentemente il club calabrese ha garantito. In realtà è una questione di tempistica dell’omologa che manca. Lunedì 17 aprile ci sarà la prima udienza davanti al tribunale sportivo per la questione relativa la club amaranto. Dunque questa questione non è paragonabile a quella del Parma. La vicenda che riguarda il club emiliano è di un ritardo di due settimane. La questione che riguarda il Genoa, invece, è sempre quella di un ritardato di un pagamento. La cosa importante da sottolineare, però, è che queste società, sia il Genoa che il Parma, sono solide, quindi possono far fronte ai loro impegni».