Il giornalista Italo Cucci, presente questa mattina sullo Stretto per il Festival dell’Economia, Sviluppo e Sostenibilità, ha parlato in merito al caso Reggina.
Ecco le sue parole riportate da “Strettoweb”:
«Io nel calcio mi sono abituato a parlare di emozioni. Con 60 anni di vita in questo mondo, vissuti intensamente come testimone, ho visto passare tutto e tutti, ma la trasformazione del calcio in calcio-business non mi è piaciuta per niente. Sono arrivati i soldi e sono aumentati i debiti. Come è possibile? Abbiamo visto cinesi, arabi e americani straricchi, ma siamo così. Caso Juve? Poco prima della partita contro l’Empoli arriva la ‘bastonata’ della penalizzazione e i bianconeri perdono 4-1 a Empoli. Perché questo? Perché i calciatori sono uomini. Non tutti sanno che vincere lo Scudetto equivale a fallire, tranne Juve, Inter e Roma. Io ho vissuto in prima persona la storia di Lazio, Fiorentina, Verona, Sampdoria, perché c’è l’investimento che viene travolto dal sentimento. Dovrebbero spiegarmi cosa sia la sanzione afflittiva – continua – che per me è sbagliata perché colpisce il rendimento. Se questo è il calcio-business, fategli delle multe paurose, portategli via dei soldi. Tra gli stranieri ci sono Commisso e Saputo, un calabrese e un siciliano. Il primo fa un po’ di teatro perché è un dritto, il secondo ha capito che deve sfruttare le emozioni».