L’Italia aumenta la stretta per contrastare la pandemia di Covid-19 durante le festività natalizie, in cui le riaperture e gli spostamenti potrebbero accrescere la probabilità di una terza ondata a gennaio. Oggi intorno alle 12 è prevista la riunione decisiva. Dopo il vertice con le Regioni, il premier Giuseppe Conte dovrebbe decidere se seguire l’ala rigorista del governo (Pd e i tre ministri Speranza, Boccia e Franceschini), che vorrebbe un lockdown per i giorni festivi e prefestivi delle due settimane più a rischio, cioè dal 24 dicembre al 6 gennaio, oppure optare per una linea un po’ più morbida (sostenuta dal premier, M5S e Italia Viva): una zona arancione per tutta Italia nei giorni prefestivi e la zona rossa nazionale nei festivi. Per il Viminale la decisione più saggia è quella di chiudere tutto. Disaccordi anche sugli assembramenti per lo shopping natalizio. Il fronte rigorista del governo spinge per chiudere tutto già da questo weekend, mentre il premier Conte non ritiene giusto impedire di muoversi a chi ha già comprato biglietti ferroviari o aerei.
Conte: “Qualche misura ulteriore la introdurremo“
“Abbiamo già predisposto un piano per le festività natalizie. Forse qualche ritocchino ci sarà. Alla luce dei suggerimenti del Comitato tecnico scientifico qualche misura ulteriore la introdurremo. Ci stiamo riflettendo. Dobbiamo scongiurare in ogni caso una terza ondata perché sarebbe molto pesante”. Così ieri sera Conte sulla possibilità di introdurre nuove misure durante le vacanze di Natale. “Il sistema delle regioni colorate sta funzionando, abbiamo evitato un lockdown generalizzato come in Germania. Con misure calibrate e ben circoscritte stiamo reggendo bene questa seconda ondata”, ha osservato il premier.