L’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport” si sofferma sul no da parte del Comitato Tecnico Scientifico all’apertura dell’Olimpico al 100%.
Sembrava essere l’occasione perfetta per un pienone in grande stile. Invece dal Cts è arrivato il no alla deroga richiesta dal Sottosegretario allo Sport Valentina Vezzali che avrebbe portato il limite della capienza dello stadio Olimpico nella notte di Italia-Svizzera dal 75 al 100%. I biglietti per la gara di qualificazione al Mondiale, in programma a Roma il 12 settembre, sono già esauriti e la Federcalcio sarebbe stata ben felice di averne altri 16 mila a disposizione. Bisognerà “accontentarsi” di 51 mila tifosi che si ritroveranno nella Capitale per dare la spinta giusta alla squadra di Mancini, molti più di quelli che l’11 giugno lanciarono l’impresa europea nell’esordio contro la Turchia.
A pesare sulla decisione del Comitato tecnico scientifico è stato il recente rialzo della curva dei contagi, ma anche la particolare situazione del Lazio, tra le regioni al momento più colpite dal Covid. Si è preferito mantenere la prudenza, restando al 75% ed evitando dunque esperimenti, nonostante il successo di quelli dell’Europeo (proprio all’Olimpico) con la prima riapertura degli stadi gestita al meglio. Del resto anche la stessa Vezzali ieri mattina era parsa meno ottimista di qualche tempo fa: «Ho inviato al Cts la richiesta per valutare l’opportunità di aprire l’Olimpico al 100% per Italia-Svizzera. Mi sono già interfacciata con il coordinatore del Comitato Franco Locatelli che mi ha però esposto una criticità, visto che la situazione epidemiologica nel nostro Paese sta peggiorando».